Se Grasso è solo la matrioska di D'Alema

Sepolcri imbiancati

Se Grasso è solo la matrioska di D'Alema

Storia di una matrioska. La sinistra non renziana ha finalmente un cappotto nuovo. Non un leader, non un pensatore, non uno stratega e neppure un navigato politico. Quelli ci sono già. Serve qualcosa da indossare prima dell'inverno. Qualcuno che non rompa troppo le scatole, buono per le cerimonie, con un passato da procuratore antimafia, che come presidente del Senato abbia servito gli interessi politici giusti e sia alla ricerca di una poltrona per gli anni a venire. Insomma, uno come Pietro Grasso.

Qualcuno che, come fa sapere Nichi Vendola, possa andare in giro vestito da santo patrono, incarnazione vivente del programma politico della sinistra. Per portarlo all'altare sono servite poche mosse. Qualche mese di malumori silenziosi, la certezza di non essere ricandidato da Renzi, l'indignazione e l'atto di orgoglio costituzionale contro il Rosatellum («Quella fiducia mi ha offeso»), la tessera del Pd stracciata con grande dignità. Queste cose in genere a sinistra funzionano. Il guaio è che Grasso politicamente non esiste. È un avatar o, se si vuole, una matrioska. Lo sviti e ci trovi dentro Enrico Letta, batti tre colpi e parte un monologo di Vendola, lo baci e sorride la Bindi, lo scuoti e risponde lo spirito di Prodi, poi magari ti spunta Veltroni, quando finalmente scendi in profondità ti accorgi che tutta la sua carriera è un'invenzione di Bersani, una sorta di bambola da pettinare.

Questa volta però alla base di tutto c'è la perfidia e la sete di vendetta di Massimo D'Alema, in baffi e arguzia. Bersani e D'Alema in questo canovaccio di scissioni e rottamazioni interpretano da qualche tempo il ruolo del gatto emiliano e della volpe pugliese.

Grasso, nella loro mente, potrebbe funzionare anche come sponda per i Cinque Stelle, ma non è detto che Grillo abbocchi. L'obiettivo finale e disperato è comunque riprendersi il Pd, incarnato in un volto grottesco. Ogni volta che il faccione di Grasso sgranerà gli occhi spunterà il baffo assetato di D'Alema.

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