"Ha elogiato Carola Rackete". Revocata la cittadinanza onoraria a Saviano

Il consiglio comunale di Verona ha accolto la delibera Alberto Zelger e tolto il riconoscimento allo scrittore Roberto Saviano

"Ha elogiato Carola Rackete". Revocata la cittadinanza onoraria a Saviano

Il comune di Verona ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano, che l'aveva ottenuta nel 2008 con il voto di tutte le forze politiche cittadine di destra, sinistra e centro. A proporre la revoca è stato Alberto Zelger con una delibera che era già stata presentata, ma senza successo, già un anno fa.

Le motivazioni per tale decisione sono insite nelle esternazioni di Roberto Saviano, in particolare per la sua difesa di Carola Rackete, il capitano della Sea-Watch che nel 2019 violò il blocco navale davanti alle coste italiane e, pur di attraccare, speronò una motovedetta dalla Guardia di Finanza. Nella delibera si spiega che "si permise di elogiare il comportamento del capitano Carola Rackete. Che poi non è stata condannata, ma sappiamo che la giustizia spesso non arriva". Gli strali difesa di Saviano alla Rackete non sono l'unico motivo che ha portato la giunta comunale a revocare la cittadinanza onoraria a Saviano, "punito" anche per le sue ripetute offese nei confronti di Matteo Salvini, ex ministro dell'Interno. Sempre nella delibera, infatti, si legge che "si è più volte scagliato contro l’ex ministro Matteo Salvini, con frasi calunniose ben poco rispettose per le istituzioni ed ha più volte manifestato il suo disprezzo per Salvini".

Il promotore della delibera, durante il dibattimento in consiglio comunale, ha aggiunto che Roberto Saviano "si è schierato a favore del sindaco di Riace che aveva falsificato dei documenti per favorire l’immigrazione illegale". Per verità di cronaca va però specificato che Mimmo Lucano, ormai ex sindaco del comune calabrese, è stato assolto. Ovviamente, la delibera ha scatenato il dibattito politico sulla decisione, che è passata con 20 voti positivi e 7 negativi. A dare il loro assenso sono stati Verona Domani e Fratelli d'Italia. Contrari i consiglieri del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. L'ex sindaco Flavio Tosi ha preferito astenersi dal voto, spiegando che "Il consiglio dovrebbe occuparsi di ben altro, basso livello di dibattito".

"Una

rappresaglia verso uno scrittore che ha posizioni diverse da questa maggioranza, e che vive sotto scorta perché minacciato dalla camorra", ha detto Michele Bertucco di Sinistra in Comune - Verona in Comune.

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