Coronavirus

Ricciardi: "Vivremo distanti tutto l'anno"

Per il consulente del governo per l’emergenza sono necessari il calo dei contagi e gli esami ai sospetti positivi per la patente di immunità

Ricciardi: "Vivremo distanti tutto l'anno"

Ci vuole prudenza” per la riapertura mentre la fase 2 “durerà tutto l’anno”. Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms ha le idee chiare sulle prossime tappe nella lotta al coronavirus.

Il consulente del governo per l’emergenza predica cautela. E sottolinea che “occorre più tempo” per la ripresa delle attività in quanto sono necessari il calo dei contagi e gli esami ai sospetti positivi per la patente di immunità.

Secondo Ricciardi, la seconda fase proseguirà per tutto il 2020 e sarà caratterizzata dal “distanziamento fisico e lavaggio delle mani fino a che non si troverà una terapia o un vaccino. Al ristorante sì, ma larghi”.

Catena di comando

Il medico ricorda che il nostro Paese ha preso delle decisioni difficili ma giuste, anche se i tempi e le modalità sono stati ritardati. Poi esprime delle considerazioni sulla catena di comando, in particolare su mascherine e tamponi. Per quanto riguarda il primo punto, Ricciardi precisa che la mascherina chirurgica serve solo a chi la indossa. “Il governo - prosegue il consulente in un'intervista alla Stampa - lo spiegherà meglio, ma non la renderà obbligatoria perché andrebbe contro la scienza”. Il suo utilizzo è consigliato dove il virus circola come in Lombardia mentre nelle zone dove non ci sono contagiati, è inefficace.

Sui tamponi e sui test ogni regione si sta muovendo in modo autonomo. A proposito del Veneto, Ricciardi afferma che in questo territorio “la strategia è uniforme e ora vanno estesi ai guariti prima di farli uscire. Sui test sierologici c'è confusione, ma non sono ancora sicuri. Appena lo saranno il governo farà un'indagine su migliaia di persone”.

Lombardia e Milano

Il professore universitario analizza la situazione in Lombardia. Secondo il medico, qui la potenza del Covid-19 ha portato tante persone in ospedale, senza da parte del territorio. Ricciardi evidenzia però che il sistema lombardo ha lavorato in modo eccezionale mentre “ha mostrato limiti per epidemie e cronicità a causa dei tagli, ma la pressione è stata tale che nessun sistema avrebbe retto”.

Su Bergamo, l’esperto aveva consigliato di chiudere tutte le attività e precisa che governo e regione non si sono capiti "forse perché tutta la Lombardia diventò zona rossa". Infine, un accenno su Milano.

Ricciardi afferma che il contagio aumenta maggiormente rispetto ad altri comuni ma i provvedimenti lo stanno bloccando.

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