Lega pronta a cedere sul terzo mandato: "Adesso i candidati"

Fi chiude e il Carroccio apre, oggi il vertice di governo. Fdi, stop allo ius scholae

Lega pronta a cedere sul terzo mandato: "Adesso i candidati"
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Matteo Salvini archivia velocemente (e senza strapparsi le vesti) la trattativa sul terzo mandato per i governatori. Il muro di Forza Italia - "non cediamo" - regge. E soprattutto, il Carroccio rinuncia ai salti mortali per salvare i "suoi" governatori Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), al secondo mandato. Il sospetto - che trova conferma in fonti di maggioranza è che il vicepremier leghista non abbia voluto spingere più di tanto per arrivare a una norma sul terzo mandato. L'obiettivo era quello di dare un segnale ai due governatori (Fedriga e Zaia). Fare una "battaglia lampo", più di principio che politica. "Non era il caso di aprire uno scontro politico sul terzo mandato" fanno filtrare alcuni deputati dal gruppo leghista alla Camera. Che ricordano: "Quando Salvini vuole portare a casa un risultato non si rassegna così rapidamente". Meno di due settimane sono trascorse dall'apertura di Giovanni Donzelli sul terzo mandato allo stop di ieri. E poi c'è un altro indizio: l'emendamento non è mai stato scritto. Il segnale (da parte di Salvini) a Zaia e Fedriga è stato dato. Però senza ingaggiare un braccio di ferro con l'altro vicepremier Antonio Tajani. Oggi i leader del centrodestra ne ri-discuteranno al vertice di maggioranza a Palazzo Chigi in occasione del Cdm. C'è un piccolo spiraglio aperto. Anche se l'ipotesi sembra ormai tramontata. Già in settimana c'era stato il primo segnale con lo stop al terzo mandato arrivato dal vicesegretario (salviniano) Roberto Vannacci. La pietra tombale è giunta ieri con la nota di un altro fedelissimo del Capitano, Stefano Locatelli, responsabile enti locali del Carroccio: "Prendiamo atto con grande rammarico che Forza Italia non intende ragionare sul terzo mandato, e di certo sono irricevibili scambi con cittadinanza facile o ius scholae. A questo punto, auspichiamo che il centrodestra scelga al più presto i candidati migliori". Tutti indizi che confermano come il passo indietro di Salvini sia stata una mossa per giocare ora al rilancio. Magari rivendicando più candidature alle regionali, mettendo nell'angolo Forza Italia. A cominciare dal Veneto dove il Carroccio punta a indicare il candidato presidente per la guida della Regione. La giornata di ieri era iniziata con il posizionamento, in assetto di guerra, da parte di Forza Italia: "Forza Italia è sempre stata disponibile al dialogo e al confronto con i suoi alleati, specialmente nell'esecuzione del programma di Governo, che prevede anche di favorire l'inclusione dei migranti regolari. Il Terzo mandato per i presidenti delle regioni, invece, non è parte del programma dell'esecutivo e, peraltro - come rilevano i sondaggi - trova contrari gli italiani. Per questo motivo, per Forza Italia, oggi, si mette fine alla discussione sul Terzo mandato" avvertiva il capogruppo a Montecitorio Paolo Barelli.

La partita sul terzo mandato rischiava di aprire un altro fronte caldo: lo ius scholae. Qui a dir il vero il muro è stato di Fratelli d'Italia: "Con gli alleati si parla sempre di tutto, sul terzo mandato Forza Italia esprime legittimamente preoccupazioni e si riserva di verificare nel merito.

Sul tema della cittadinanza noi abbiamo preso atto della proposta di Forza Italia, non la condividiamo, non fa parte del programma, non riteniamo che si possa andare avanti visto anche il forte consenso degli italiani all'attuale legge sulla cittadinanza" ha tagliato Galeazzo Bignami, capogruppo Fdi alla Camera.

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