Le toghe rosse in piazza con i pro Pal

Md al corteo insieme alla sinistra. Conte chiama gli anti-Nato all'Aja, critiche dal Pd

Le toghe rosse in piazza con i pro Pal
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Le toghe rosse e la kefiah. Ci sarà anche Magistratura democratica domani, alla manifestazione pacifista di Roma.

Concepito in occasione del vertice Nato dell'Aja, il corteo che dirà no all'aumento delle spese militari (dell'Alleanza atlantica e dell'Ue) partirà da Porta San Paolo alle 14 per chiudere al Colosseo, dove è previsto un flash mob.

In piazza per dire "no alla guerra, al riarmo, al genocidio, all'autoritarismo", si troveranno oltre 400 sigle della sinistra e del mondo cattolico e cattocomunista. E ieri è giunta l'adesione della Cgil, dell'Anpi e di "Md", che ha spiegato la sua partecipazione con un lungo documento infarcito di considerazioni a dire il vero piuttosto improbabili e stravaganti, che vanno dritte alla questione Medio Oriente, partendo dall'ordinanza della Corte internazionale di giustizia su Israele per Gaza. "Il governo Netanyahu - per Md - ha deliberatamente ignorato l'ordinanza", e "la reazione della comunità internazionale, Stati Uniti in testa - secondo i giudici di sinistra - è stata anzi quella di attuare una repressione militare del dissenso, dando corso ad arresti di massa e deportazioni delle persone sospettate di aderire ai movimenti di protesta per la popolazione palestinese".

"Repressione", "arresti di massa" e "deportazioni". Questo vede Md. E non lo vede in Iran, o nelle autocrazie, arabe e non solo. Lo vede in Occidente. "È un dovere dei giudici - spiega - legalmente riconosciuto dal diritto internazionale, prendere la parola quando la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali sono a rischio". Md insomma aderisce alla manifestazione "per dire no alla logica della guerra, del riarmo, del genocidio e dell'autoritarismo" e per testimoniare "che è ancora possibile e doveroso cercare di contrastare" "la narrazione a senso unico che ci sta portando verso un nuovo conflitto mondiale, il genocidio, l'apartheid e nuovi autoritarismi".

Neanche una parola sui regimi arabi, sul terrorismo, sul 7 ottobre, sui diritti negati alle iraniane e agli iraniani, sulla condanne a morte comminate dalla teocrazia di Teheran. Silenzio. Non sarà difficile, quindi, stabilire una sintonia con altre componenti del corteo, che vedrà scendere in piazza i 5 Stelle con Giuseppe Conte e Avs con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ed esponenti Pd - non si è ancora capito se in delegazione o individualmente.

E Conte ha lanciato un appello "ai leader delle forze democratiche e progressiste europee" per "un momento di confronto pubblico" da tenersi proprio a L'Aja il 24 giugno "contro le politiche di riarmo e l'aumento della spesa per la difesa". Gli ha risposto sprezzante Pina Picierno, vicepresidente Pd dell'Europarlamento: "Suggerisco una riflessione sul luogo del meeting. Mosca potrebbe essere più appropriata, sarebbero accolti con gratitudine" ha ironizzato Picierno, osservando che quando si tratta da che parte stare, Conte "sceglie come sempre la parte avversa". A Conte e alla logica del pacifismo di fronte alle crisi ha risposto anche Carlo Calenda di Azione: "Non ho sentito mai dire a Conte come se ne esce - ha aggiunto - anzi gli ho sentito dire che chiamerebbe Putin". "Il M5s non è sinistra di governo ma è qualunquismo come qualunquisti sono Avs".

"Mi spiace per il Pd - ha chiuso - per tenere il piede in nove staffe non sa più cos'è".

In piazza ci saranno anche i Giovani palestinesi, che invocano l'"Intifada" in Italia e considerano il 7 ottobre un atto di "resistenza". Alla faccia del pacifismo, insomma.

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