"Mattoni coi muri...". Bassetti e la verità sui numeri Covid

Matteo Bassetti sottolinea come i ricoveri in terapia intensiva fossero 10 volte maggiori nella terza ondata rispetto a quella attuale e che alcuni numeri sono falsati da pazienti ricoverati da molto tempo

"Mattoni coi muri...". Bassetti e la verità sui numeri Covid

Anche se negli ultim due-tre giorni si è assistito ad un assestamento dei nuovi casi positivi, rispetto a fine giugno ci si ammala di più e c'è chi finisce in ospedale e terapia intensiva. Attenzione, però, a mischiare le infezioni di terza e quarta ondata perché si rischia di fare confusione e conteggiare un numero che, in realtà, è molto diverso.

Bassetti: "Ricontiamo i ricoveri in terapia intensiva"

"Salgono i ricoveri in terapia intensiva? Intanto cominciamo a non contare più quei soggetti che sono diventati negativi al virus, perché non è corretta una conta di questo tipo. È evidente che, se sommi un mattone e un muro, quel mattone fa andare il muro sopra una certa misura", afferma ad Adnkronos Salute Matteo Bassetti, Direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, spiegando che molti dei reparti di terapia intensiva hanno "ancora ricoverate persone della terza ondata". L'esperto sottolinea che un errore comune è quello di contare come caso Covid quei pazienti a lunga degenza che non sono più stati staccati dal respiratore da molto tempo. In questo modo si fa confusione nel contare i numeri reali prodotti dalla pandemia attuale con quella di alcune settimane o mesi fa. "Cerchiamo di ricontare i ricoveri in terapia intensiva mettendo all'interno soltanto quelli che sono attualmente positivi e con una polmonite, questo è il primo passaggio".

"Numeri 10 volte maggiori nella terza ondata"

Bassetti, poi, parla dell'attuale numero dei contagi settimanali paragonandoli, però, all'attuale situazione ospedaliera: in Italia si viaggia sui 35mila casi la settimana e, sui questi 35mila, si contano circa 90 ingressi in terapia intensiva, significa una media fra 10 e 13 al giorno. "Nella terza ondata - sottolinea - era un numero 10 volte maggiore". Da qui si evidenzia l'effetto benefico della vaccinazione. "Noi oggi dei contagiati ricoveriamo in terapia intensiva circa lo 0,1%, mentre quando non c'erano le vaccinazioni ricoveravamo l'1%, quindi è chiaro che c'è un po' di pressione, ma non è come quella che abbiamo avuto nelle ondate precedenti perché c'è l'effetto deterrente sui ricoveri gravi da parte della vaccinazione". Dopo 8 mesi i vaccini sono a disposizione di tutti, in abbondanza e senza problemi: chi decide di non vaccinarsi, però, rischia di ammalarsi e anche seriamente. "Purtroppo quello che oggi stiamo vedendo, e io lo vedo nei miei reparti, è che il 90% dei ricoveri è di non vaccinati. E spero - aggiunge Bassetti - che mano a mano che aumenterà il numero di vaccinati con due dosi diminuirà questa pressione".

Covid, i numeri si assestano

Le affermazioni di Bassetti arrivano nel giorno di un riepilogo generale dei casi in Italia che mostra un assestamento, forse un plateau dal quale poi seguirà una discesa: ne è convinto l'epidemiologo della Statale di Milano, Carlo La Vecchia, il quale afferma al Corriere della Sera che "fra una settimana anche l’indice di contagio potrebbe scollinare sotto l’1 e sarebbe la conferma che l’ondata si sta livellando per poi spegnersi". Questo perché, almeno in Lombardia, la vera differenza si sta vedendo nella sostanziale tenuta del trend dei ricoveri, che non sta seguendo, in leggera differita, quella dei contagi. Per questo motivo, i dati lombardi si confermano migliori di molte altre zone d’Italia.

"Dipende da una serie di motivi: intanto molti sono partiti, la campagna vaccinale ha messo in sicurezza meglio che altrove anziani e fragili e poi resta la regione più colpita in passato, motivo per cui il numero degli immunizzati è comunque più alto. Anche la terza ondata era stata più soft che in altre parti d’Italia", conclude La Vecchia.

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