Chi è il 26enne sudanese David Johnny Mohammed? Soprattutto: qual è il contenuto della lettera scritta in arabo, in corso di traduzione, trovatagli addosso dai poliziotti al momento dell'arresto, qualche giorno fa? E perché Mohammed aveva con sé un disegno inquietante – anche questo sotto sequestro - che raffigura un quartiere di Lecce, alcuni bambini che giocano in un parco, due bus che si incrociano e due uomini armati di mitra?
Sono solo alcuni degli interrogativi ai quali, in queste ore, gli uomini della Digos del capoluogo salentino cercano di dare una risposta. Il sudanese è stato protagonista di un episodio, a fine luglio: ha lanciato un mattone sul parabrezza di una volante della polizia dopo aver fatto ingresso in un'agenzia di viaggi con l'intenzione di staccare tutti i manifesti pubblicitari che consigliavano vacanze negli Stati Uniti. Mohammed ha prima inveito contro gli Usa e quando ha lanciato il mattone contro l'auto delle forze dell'ordine ha gridato: “Dovete fare la stessa fine dei poliziotti americani”.
David Johnny Mohammed aveva già subito in passato due procedimenti penali, poi archiviati. Si tratta di fatti completamente diversi da quelli attualmente al vaglio degli inquirenti. Ma è chiaro che sorgono molti interrogativi: sulla lettera e sul disegno certamente. E sul suo odio verso gli States. Il sudanese è un uomo senza fissa dimora. Si indaga anche sulla sua identità. Tanti i dubbi, i timori e la necessità di dare risposte, specie dopo gli attentati delle ultime settimane in Europpa compiuti non da gruppi organizzati, ma da singoli i cosiddetti “lupi solitari” sui quali ha fatto presa l'estremismo religioso.
Gli investigatori non escludono la possibilità di chiedere al ministro dell'Interno Alfano un provvedimento di esplusione nei confronti del sudanese
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