Ristoranti sempre aperti in zona gialla per il Cts. Ma poi arriva la frenata

Nuove indicazioni per i ristoranti: il Cts ha dato l'ok per riaprire a cena in zona gialla e a pranzo in zona arancione. Ma poi la rettifica: "Nessun via libera: modificherebbe efficacia delle misure, ma la decisione spetta al governo"

Ristoranti sempre aperti in zona gialla per il Cts. Ma poi arriva la frenata

Cambiano di nuovo le regole dell'Italia colori e si prospettano nuove aperture ma con probabile decorrenza tra un mese. Il Comitato tecnico scientifico ha dato l'ok per l’apertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in zona arancione, anche se con alcune limitazioni per contenere la diffusione del contagio. Ovviamente, entro i limiti temporali imposti dal coprifuoco, che al momento scatta alle 22. È stata così accolta la richiesta inoltrata al ministero da Fipe di Confcommercio e dalla Fiapet di Confesercenti. Ora il Cts ha provveduto a redarre un nuovo protocollo, demandando la decisione al governo.

Il dpcm ora in vigore scadrà il 5 marzo ma tra 10 giorni scadrà il blocco per lo spostamento tra le regioni in fascia gialla e sarà possibile riaprire gli impianti sciistici. Pertanto le associazioni di categoria sperano che la possibilità di riapertura dei ristoranti in Italia anche la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione possa rientrare tra queste disposizioni, senza dover aspettare necessariamente un mese. Il Cts ha dato parere positivo ma con il monito di non abbassare mai la guardia e l'attenzione, per evitare di ricadere nel vortice dello scorso autunno quando, per una serie di concause, si è innescato il nuovo aumento dei contagi. Nel nuovo protocollo del Cts è comunque posta l'attenzione sulla differenziazione tra i vari tipi di locali. La decisione del Cts dà una boccata d'ossigeno ai gestori, che a parte la breve parentesi estiva sono chiusi da quasi un anno.

Ristoranti

Quella dei ristgoratori è una delle categorie maggiormente colpite dalla scure dei dpcm di Giuseppe Conte. Ora, il Cts ha dato l'ok per qualche apertura in più, in particolare a pranzo in zona arancione e anche a cena in zona gialla, ma con l'obbligo per i clienti di indossare le mascherine ogni qual volta si trovino in piedi e non seduti al tavolo per consumare le pietanze. Resta l'obbligo inserito già a maggio del metro di distanziamento tra i tavoli e la zona di passaggio e continua a esistere l'obbligo del tetto massimo di 4 persone allo stesso tavolo se non conviventi. In più, i ristoratori saranno obbligati a esporre il bollino che indichi la capienza massima del loro locale.

Bar

Le regole saranno le stesse già in vigore, ossia il distanziamento di un metro tra le persone al banco, sistemi di dissuasione delle code in cassa e raccomandazione a evitare carte da gioco e giornali. Vietato il buffet.

Tuttavia nel pomeriggio è arrivata la rettifica del Cts: "Non c'e' alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura".

Ma c'è di più, perché i tecnici ci tengono a ribadire che "nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso".

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