Cronache

Roma, minisindaco del Pd con lo striscione "pro-migranti"

Il nuovo presidente del III Municipio di Roma, il dem Giovanni Caudo, decide di inaugurare il suo mandato srotolando uno strigione "pro-migranti". Fratelli d'Italia gli affibbia l'etichetta di "salottiero" e attacca: "Pensasse a sfalciare l'erba e a tappare le buche"

Roma, minisindaco del Pd con lo striscione "pro-migranti"

“Porti aperti, diamo asilo”. È lo slogan impresso a caratteri cubitali sullo striscione che, questa mattina, è apparso sulla facciata del III Municipio di Roma. Siamo nel quadrante nord-est della Capitale, in quel di Montesacro, uno degli ex feudi grillini tornato da neppure un mese in mano al centrosinistra. Ed è proprio il minisindaco dem Giovanni Caudo, ex assessore all’Urbanistica della giunta Marino, ad aver scelto di srotolare lo striscione “pro-migranti” come primo atto della sua presidenza. Sentito da Il Giornale.it, Caudo, spiega che “l’iniziativa era stata annunciata nel corso della conferenza stampa di presentazione della giunta” e che “non ha colore politico perché lo striscione non reca alcun simbolo, ma afferma un principio di valore universale: quello della salvezza delle vite umane”.

Insomma, il primo passo della nuova amministrazione locale è mosso nella direzione di una tematica di carattere nazionale. Circostanza che non è certo sfuggita ad una cordata di esponenti di Fratelli d’Italia che, invece, s’aspettava qualcosa di più concreto. La bocciatura corale del gesto di Caudo arriva da Fabrizio Ghera, capogruppo alla Regione Lazio, Giordana Petrella, capogruppo in III Municipio, Manuel Bartolomeo, esponente del III Municipio, e dal dirigente romano Francesco Filini. “La sinistra dei salotti – commentano – perde il pelo ma non il vizio”. E ancora: “L’ex assessore del sindaco Marino, amministrazione che certo non brillò per essersi occupata delle emergenze della Capitale, oggi presidente del Municipio III, anziché pensare ai problemi del territorio apre la sede di sabato per sventolare uno striscione pro-immigrati, ma dove sarebbero poi i porti a Montesacro?”. Ecco che il gruppo di esponenti invoca l’intervento dei caschi bianchi per rimuovere il banner “abusivo” e attacca: “È un’operazione di becera strumentalizzazione della sede istituzionale”. “Invece di attivarsi per sfalciare l’erba alta e tappare le buche – incalzano da Fdi – come primo atto compie un’azione illegale”.

Dal canto suo, Caudo, lascia cadere le polemiche. Il minisindaco dem che, all’ultimo ballottaggio, ha primeggiato sullo sfidante leghista Francesco Maria Bova, rivendica la bontà dell’iniziativa: “Salvare vite in mare è una priorità non solo per Roma, ma per tutto il resto dell’Europa”. E a chi gli chiede se è anche un modo per sconfessare l’operato del ministro dell’Interno risponde: “Lo striscione segnala un valore che in questo momento è dibattuto.

Però non vogliamo entrare nell’agone politico, io penso che il fine dell’iniziativa del nostro governo, ossia che il nostro Paese non deve essere lasciato da solo nella gestione dei flussi migratori, sia giusto mentre i mezzi adottati no”.

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