Cronache

Roma, omicidio Sara: ergastolo per il suo ex

Vincenzo Paduano è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Sara Di Pietrantonio. L'uomo aveva fermato la sua ex ragazza e le aveva dato fuoco

Roma, omicidio Sara: ergastolo per il suo ex

Vincenzo Paduano è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Sara Di Pietrantonio. L'uomo aveva fermato la sua ex ragazza e le aveva dato fuoco. La sentenza è arrivata dopo oltre due ore di camera di consiglio. Il magistrato ha recepito l’impostazione accusatoria della Procura. "Vogliamo soltanto una cosa: ridare dignità e memoria a questa ragazza sfortunatissima", ha affermato l'avvocato Nicodemo Gentile, legale del papà di Sara Di Pietrantonio. "Trovo che la sentenza sia stata morale e giusta. Ho vissuto questo ultimo anno in apnea e oggi abbiamo ottenuto un primo gradino, importante, dalla giustizia", ha affermato Concetta, la mamma di Sara. "Mia figlia non me la ridarà nessuno ma oggi posso respirare finalmente una boccata d’aria fresca", ha aggiunto la donna.

La Procura di Roma, che ha impiegato pochissimi mesi per completare l’indagine, ha recuperato anche alcuni post, piuttosto espliciti, scritti dall’imputato su Facebook due ore prima dell’omicidio ("quando il marcio è radicato nel profondo ci vuole una rivoluzione, tabula rasa. Diluvio universale") e ha ricostruito, andando a ritroso, un contesto di minacce subite da Sara che l’ex pretendeva di controllare a distanza, monitorando ogni suo movimento e ogni sua frequentazione. Sette giorni prima dell’omicidio, infatti, la ragazza ebbe un acceso diverbio con Paduano che arrivò a strattonarla ripetutamente per un braccio perchè lei non aveva risposto ad alcuni suoi messaggini. Un episodio che scosse non poco Sara che confidò la sua preoccupazione alle amiche e al nuovo ragazzo. Il pm Gabriella Fazi, che ha lavorato al caso assieme al procuratore aggiunto Maria Monteleone, ha chiesto per Paduano la condanna all’ergastolo, sottolineando come l’imputato non abbia mai chiesto scusa per quanto commesso.

Scuse puntualmente arrivate il 26 aprile scorso nell’udienza fissata davanti al giudice Gaspare Sturzo e ritenute da chi indaga strumentali e finalizzate a ottenere uno sconto di pena, oltre a quello legato alla scelta del rito abbreviato.

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