Roma sprofonda tra i rifiuti. E Marino bacchetta la Raggi

L'ex sindaco della Capitale attacca Virginia Raggi sul problema rifiuti: "Con la mia giunta siamo intervenuti con un progetto industriale per trattare i rifiuti organici a Roma, ma manca l'autorizzazione della Regione"

Roma sprofonda tra i rifiuti. E Marino bacchetta la Raggi

Prosegue l'eterno rimpallo di responsabilità sui problemi che affliggono Roma. L'ex sindaco Ignazio Marino, intervenuto ad Agorà Estate (Rai3) per affrontare il problema rifiuti della Capitale, prende di mira il sindaco Virginia Raggi;: "Sedeva in Consiglio Comunale e sa bene che con la mia giunta siamo intervenuti con un progetto industriale per trattare i rifiuti organici a Roma. La Raggi probabilmente non ha studiato e non sa che questo progetto esiste ed è fermo da due anni perché manca l'autorizzazione del presidente Zingaretti".

Marino si sforza di ricordare le proposte fatte dalla sua giunta in merito allo smaltimento dei rifiuti. L'ex sindaco risponde così, a distanza, alla Raggi che il 29 luglio scorso aveva detto che Marino avrebbe chiuso Malagrotta senza approntare un sistema congruo di smaltimento dei rifiuti.

"Grazie a me i nuovi cassonetti"

"Fra qualche settimana - prosegue Marino - grazie ai 41 milioni di risparmi dell'anno scorso, a Roma compariranno 21mila nuovi cassonetti. E non è stata la fata turchina a portarli. Se arriveranno nuovi cassonetti è grazie ai risparmi che sono stati fatti con la mia amministrazione".

Raggi difende l'assesore Muraro

"L’assessore Paola Muraro sta facendo un ottimolavoro". Così la Raggi risponde a chi le chiede uncommento sull’operato dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro e sulla situazione dei rifiuti nella Capitale. Quanto alle richieste di dimissioni (della Muraro), sollevate dal Pd, il sindaco risponde con ironia: "Considerando che le chiede il Pd direi che è piuttosto bizzarro". A chi invece le chiede se quella delle dimissioni della Muraro è un’ipotesi che viene esclusa, la Raggi replica: "Signori, fateci lavorare".

Fortini (Ama) sulla Muraro

In un 'intervista al Corriere della sera il presidente dell'Ama, Daniele Fortini, parla dell'assessore capitolino alla Sostenibilità Ambientale, Paola Muraro: "Se era a conoscenza di inadempienze avrebbe dovuto segnalarle alla procura e poi dimettersi dall'incarico. Lei non era una consulente come tutti gli altri: aveva un ruolo quasi dirigenziale". E ancora: "Io proposi alla Muraro di diventare dirigente. A gennaio bandimmo una selezione per un incarico temporaneo ma lei non partecipò. Così rinnovammo il mandato per sei mesi, fino al 30 giugno". La Muraro da assessore "ha cominciato a bombardare l'azienda, mettendo tutti sotto accusa, parlando di epurazioni e scatenando la reazione di molti dirigenti che mi hanno fatto un quadro sulle sue responsabilità soggettive abbastanza inquietante", sottolinea Fortini, che poi spiega che la situazione di emergenza in cui si trova la Capitale derivi "dal fatto che non esiste un ciclo integrato dei rifiuti. Gli impianti sono insufficienti, vecchi o inefficienti. E sono solo di trattamento, non di smaltimento e recupero. Se qualcuno dei 62 impianti utilizzati in dieci Regioni italiane e in tre Stati esteri va in sofferenza o chiude per manutenzione, come succede in estate, si crea il problema".

"Le stesse problematicità - prosegue il presidente dell'Ama - ci sono state nel dicembre 2013, nel dicembre e luglio 2014, nel luglio 2015. Se non cambiano le cose, rischiamo di trovarci con lo stesso problema a dicembre e poi di nuovo l'estate prossima".

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