Cronache

È rosso e fermo ma non tocca i 10°: debutta "9.9"

È la nuova sfida di Alessia Berlusconi. L'idea di partenza era chiara: produrre un vino con una gradazione alcolica bassa, non superiore ai 10 gradi per l'esattezza

È rosso e fermo ma non tocca i 10°: debutta "9.9"

L'idea di partenza era chiara: produrre un vino con una gradazione alcolica bassa, non superiore ai 10 gradi per l'esattezza. Doveva essere rosso, espressione di un vitigno autoctono e rispettoso del territorio. Meno chiara - e anche non troppo semplice - era la strada per arrivarci. Infatti ci sono voluti diversi anni (6) e svariati tentativi prima di arrivare a «9.9» che oggi debutta a Vinitaly, pronto conquistare quel mercato di nicchia al quale aspira la sua produttrice, Alessia Berlusconi con la sua azienda Contessa. «Come nasce? Dalla passione per il vino e anche dalla consapevolezza che c'è un vuoto di mercato. A gradazione bassa ci sono soprattutto bianchi, qualche lambrusco ma un vino rosso e fermo che io sappia non c'è». Dunque, «era un sogno. Ora ci affacciamo con grande rispetto e timidezza al mercato, ma siamo pronti ad affrontare il giudizio del pubblico», racconta con un certo orgoglio davanti alla nuova bottiglia. Si tratta di un vino fermo, che si può bere anche fresco, adatto ad accompagnare perfettamente gli aperitivi ma anche pesce, carni bianche e «perché no, anche la pizza», suggerisce Alessia Berlusconi. La sfida è tutta al naturale perché il vino non è frutto di artifici di cantine. Il vitigno è quello del Marzemino, individuato insieme al wine maker Angelo Divittini e coltivato a Capriano del Colle al confine con i territori blasonati della Franciacorta. «Il 90 per cento del lavoro viene fatto in campagna. È il risultato dell'unione di tre micro terroir, ognuno dei quali conferisce cose diverse», racconta. Quella voluta leggera gradazione è infatti il frutto di un lavoro che parte proprio dai campi dove c'è un'attenzione quasi maniacale a ogni grappolo e uno studio dei tempi di raccolta. Nel primo «terroir» infatti viene fatta una vendemmia precoce, a inizio settembre che talvolta viene anticipata addirittura ad agosto. Nel secondo invece avviene la vendemmia a termine ed è quella che dà il «naso» al vino. L'ultima, nel terzo terroir è una vendemmia tardiva, «quasi due mesi dopo la prima», spiega Alessia Berlusconi ed è quella che conferisce il corpo al vino. «Assaggiandolo non si direbbe mai che ha soltanto 10 gradi...» Ogni vendemmia viaggia in autonomia e i tre passaggi si riuniscono soltanto alla fine, prima dell'imbottigliamento.

Tre diverse misure di bottiglie, mezzo litro, la bella bottiglia da un litro e la magnum da un litro e mezzo, con un'elegante etichetta (casualmente) rosso-nera.

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