Il rovescio delle regole

Il rovescio delle regole

C'è un limite alla presa in giro del capo dello Stato e all'irrisione delle sue prerogative.

Ora l'irriguardoso Di Maio afferma: «Voto on line M5S deciderà se fare partire il governo». Dunque ci hanno fin qui preso in giro, e hanno chiesto tempo a Mattarella per elaborare un programma da sottoporre a elettori drogati di internet. E il presidente della Repubblica dovrà piegarsi al volere di qualche migliaio di fanatici del web, veri e propri terroristi mediatici, espressione del fondamentalismo della rete.

Ma la responsabilità è anche del capo dello Stato che non solo tollera queste idiozie ma abiura alla responsabilità di nominare il presidente del Consiglio, che tocca a lui e a lui solo, senza farsi imbeccare. L'articolo 92 della Costituzione disciplina la formazione del governo con una formula chiarissima: «Il presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri». Questa è la procedura. In questo momento sta avvenendo il contrario.

Su proposta di due ministri che non ha ancora nominato, il presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio. Non si è mai visto, ed è palesemente incostituzionale.

Se dovesse accadere, e sta accadendo, a quanto sembra (Mattarella aspetta da Salvini e Di Maio il nome uscito, per loro stessa ammissione, dalle ultime trattative). È palese l'aberrante procedimento al rovescio che potrebbe aprire la strada a una richiesta di impeachment per il capo dello Stato.

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