Coronavirus

Vaccino, Green pass e tamponi: ecco il piano di Salvini

La Lega lancia una serie di proposte agli alleati di governo sulle misure da adottare per contenere la diffusione del Covid-19

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

“Nessun obbligo vaccinale, se non in via eccezionale”. La Lega assume una posizione precisa sul programma del governo relativo alle misure da adottare per contenere la diffusione del Covid-19 in Italia. In tema di coronavirus, il Carroccio ha le idee chiare e lancia cinque proposte agli alleati. Lo fa direttamente il leader Matteo Salvini in videoconferenza con i presidenti di Regione Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei e Luca Zaia. In una nota i rappresentanti della Lega chiedono di promuovere la campagna vaccinale “riconoscendo l'efficacia dell'impegno dei sindaci, delle Regioni, della struttura commissariale e del governo”.

Il punto focale riguarda il piano di incremento delle adesioni che, secondo i leghisti, vanno ottenute:

  1. “Con informazioni corrette, salvaguardando la libertà ed evitando obblighi o costrizioni, che potrebbero servire solo in via eccezionale per alcune categorie specifiche”.
  2. "Utilizzando il Green pass per favorire l’apertura in sicurezza di diverse attività, soprattutto ai grandi eventi come concerti o manifestazioni sportive, ma senza complicare la vita agli italiani”.
  3. "Prevedendo tamponi gratuiti per alcune categorie, così da permettere agevolmente l'ottenimento del Green pass, come ad esempio per i minori che fanno sport o le persone che non possono vaccinarsi".
  4. "Usando tamponi salivari molecolari per ottenere la certificazione verde".
  5. "Estendendo l'utilizzo degli anticorpi monoclonali facendoli prescrivere anche dal medico di medicina generale".

La presa di posizione della Lega è arrivata in seguito all’ipotesi ventilata due giorni fa dal premier Mario Draghi sull’obbligo vaccinale ed estensione del pass verde.

La reazione di Salvini all’esternazione del presidente del Consiglio era arrivata immediatamente. “L'obbligo di vaccino c'è solo in Indonesia, Turkmenistan e Tagikistan. Non mi sembrano dei modelli di democrazia da seguire con entusiasmo”, aveva dichiarato, dimostrando la sua totale avversione. L’accelerazione di Draghi non è andata giù alla Lega che già aveva dei forti dubbi sull’estensione del Green pass. Mentre sulla certificazione verde, però, c’è una diversità di pensiero all’interno del Carroccio sul vaccino obbligatorio i leghisti hanno fatto quadrato. Il principio di libertà individuale è nel dna del partito e su questo punto si è pronti anche ad andare allo scontro.

Per questo motivo diventa molto importante l’incontro a breve tra tutti i segretari e i capidelegazione della maggioranza e il coordinamento del presidente Draghi, per confrontarsi sulle soluzioni migliori utili a contenere la crescita dei contagi.

La cabina di regia sarà un crocevia decisivo su diversi temi, tra cui quello riguardante il piano vaccinale, l’ipotesi dell’obbligatorietà dell’antidoto e l’estensione del green pass ad alcune categorie specifiche.

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