Cronache

Salvini in Sicilia dichiara guerra alla mafia: "Farò di tutto per combatterla"

Da Corleone, dove ha inaugurato il nuovo commissariato di Polizia, il ministro dell'interno Matteo Salvini inizia il suo tour in Sicilia in vista delle amministrative di domenica prossima e per le europee del 26 maggio. "Qui la mafia non vincerà"

Salvini in Sicilia dichiara guerra alla mafia: "Farò di tutto per combatterla"

Il tour di Matteo Salvini in Sicilia parte da Corleone. Non una scelta a casa, ma una volontà di ripartire proprio dal paese di Riina e Provenzano per dimostrare che qui riparte la legalità nel giorno della Festa della Liberazione e nel giorno dell'inaugurazione del nuovo commissariato di Polizia. Un 25 aprile particolare per Salvini, che ha deciso di dedicare la giornata in un luogo simbolo della mafia "per celebrare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà dell'Italia - dice al suo arrivo -. Ho fatto bene a venire a Corleone. Avrei potute fare scelte più comode ma un ministro va dove c'è più bisogno. Ho scelto di stare qui, in trincea, per onorare quanti stanno in divisa - ha aggiunto - e anche coloro che non sono in divisa. La mafia non vince. Liberare Corleone e l'Italia, perché Corleone, la Sicilia e l'Italia non sono mafia: gli italiani la sconfiggono la mafia".

Salvini ha poi chiarito la sua posizione come forse mai nessun ministro in passato aveva fatto. "La Sicilia non è Cosa nostra. Vorrei che arrivasse il messaggio che la mafia non vince, personalmente mi disgusta e farò di tutto per combattere Mafia, Camorra e 'Ndrangheta. Possono provare a riorganizzarsi, a cambiare business, estorsione, usura, controllo delle nuove energie - ha aggiunto il vicepremier -. Siamo più forti noi. Lo Stato è più forte di tutto e di tutti".

Salvini ha poi rincarato la dose. "Li andiamo a scovare casale per casale, appartamento per appartamento. Lo hanno fatto prima di me e lo faranno dopo di me. Siamo disposti ad andare fino in fondo. Se avessi paura farei un altro mestiere. Mi alzo la mattina orgoglioso di quello che ho fatto. Sarei disposto per i miei figli a dare la vita. Lo faccio da ministro per liberare l'Italia".
Sulle polemiche per il 25 aprile, Salvini ha espresso la volontà che questa festa "fosse la giornata della memoria, dell'unione, del rispetto e della pacificazione nel nome dell'Italia che verrà".

Non sono mancate le domande su Armando Siri. Senza giri di parole anche in questo caso Salvini è stato abbastanza netto. "Siri resta dov'è, ci mancherebbe altro. Ha detto che chiarirà. I magistrati lo sentano al più presto, in un Paese civile si consente di farlo a chi è indagato, e chiarirà tutto come ha detto. Sembra peraltro che quelle intercettazioni di cui si parla da giorni, non esistano, siano false... vedremo".

Fino a domani sera, Salvini percorrerà l'Isola quasi per intero. Dopo Corleone, infatti, il vicepremier farà tappa a Monreale, Bagheria, Caltanissetta, Gela e Mazara del Vallo, comuni dove la Lega si presenta con i suoi candidati sindaci alle elezioni amministrative di domenica 28 aprile. Ad affiancarlo in tutti i suoi spostamenti ci saranno il senatore Stefano Candiani, sottosegretario all'Interno, e Igor Gelarda, candidato della Lega alle Europee del 26 maggio, capogruppo in Consiglio comunale a Palermo. Si parte questo pomeriggio alle 16.15 a Monreale, in piazza Guglielmo II, per il candidato sindaco Giuseppe Romanotto. Alle 18 sarà la volta di Bagheria, in piazza Matrice, per il candidato sindaco Gino Di Stefano, mentre alle 21.

15 l'appuntamento è a Caltanissetta, in corso Umberto I, per sostenere l'aspirante primo cittadino Oscar Aiello.

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