Schiaffo a buonisti e Ong

La solidarietà, se pelosa e interessata, può sconfinare nell'illegalità. E come tale è giusto fermarla con ogni mezzo

Schiaffo a buonisti e Ong

Sarà una coincidenza ma da quando le autorità italiane, politiche e giudiziarie, hanno finalmente cominciato a curiosare davvero dentro i meccanismi dell'immigrazione clandestina, gli sbarchi sono drasticamente diminuiti. È presto per dirlo ma è possibile che per i trafficanti e i loro complici la festa stia per finire.

Ieri la Camera ha dato il via libera alla missione di navi militari al largo delle coste libiche per contrastare, anche con la forza se attaccate, le partenze dei barconi. E soprattutto, sempre ieri, la procura di Trapani ha ordinato il sequestro della prima nave di una organizzazione umanitaria, la tedesca Jugend Rettet, sospettata di complicità con i trafficanti. In più di una occasione questa Ong avrebbe imbarcato, dandosi appuntamento in mare con gli scafisti, clandestini non in pericolo imminente di vita per poi consegnarli alle autorità italiane. Un servizio taxi, più che di soccorso, non si capisce ancora se retribuito o no.

Adesso si capisce meglio perché la Jugend Rettet, insieme a tante altre Ong che operano su quel fronte compresa Medici senza frontiere, si è rifiutata di firmare l'accordo con il governo italiano che prevede il controllo pubblico (polizia a bordo e obbligo di tracciabilità dei movimenti) delle operazioni di soccorso fatte da privati. Strano, no? Di clandestino c'è già l'oggetto, se pretende di esserlo anche il soggetto significa che c'è qualche cosa di indicibile e quindi probabilmente di illegale. Dal primo soccorso in mare alla prima accoglienza in terra e via via fino alla gestione di questa marea di disperati in attesa di conoscere il loro destino, tutta la macchina della solidarietà si muove e come dimostrano inchieste e come è evidente nei fatti si è mossa in una inquietante zona grigia, in alcuni casi già accertati - criminale.

Soldi, tanti soldi che passano di mano in mano senza produrre efficienza ma al contrario degrado sociale, ingiustizie e arricchimenti illegittimi. Non è da oggi che denunciamo e scriviamo queste cose.

La novità è che chi ci dava addosso e ci sbeffeggiava oggi deve ammettere che le cose stanno davvero così. E che la solidarietà, se pelosa e interessata, o anche solo demagogica, può sconfinare nell'illegalità. E come tale è giusto fermarla con ogni mezzo.

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