I giovani piddini scrivono su Facebook frasi dal sapore neofascista e i commissari politici del partito, solerti, accorrono alla sanzione ordinando un'ordalìa antifascista.
La storia arriva da La Spezia, dove due giovani iscritti sono stati espulsi dal Pd e altri due chiamati ad "affermare pubblicamente la propria fede antifascista". Il motivo? Alcune frasi postate su Facebook, come "Boia chi molla" e " Neri come la morte", giudicate incompatibili con il codice etico del partito.
Come racconta Il Secolo XIX, la commissione di garanzia provinciale dei dem è stata chiamata a decidere sul ricorso presentato da un iscritto irritato da quelle parole vergate sul social network. Questo il verdetto: "Dagli allegati post su Facebook risulta quanto segue. Bongiovanni Giuseppe: nel 2010 scrive post inneggianti al fascismo, che proseguono nel 2012 e sono reiterati il 16/03/2014, quando scriveva 'Neri come la morte'. Boi Alessio: i suoi post omofobici sono del marzo 2014 e del 3 febbraio 2015. Da segnalare anche l’accostamento del “Giorno della memoria” con l’uscita del nuovo disco di JAx. Raschi Umberto: risalgono al 2010 i suoi post inneggianti al fascismo. Sergiampietri Francesco: i suoi post inneggianti al fascismo risalgono al 2010"
"Per gravi ed evidenti violazioni dell’articolo 1 del codice etico - prosegue la risoluzione - le iscrizioni di Bongiovanni e Boi sono da ritenersi “nulle” (in pratica espulsi dal
partito) mentre Raschi e Sergiampietri sono stati richiamati ad affermare pubblicamente (non è specificata la modalità, ndr ) la loro fede antifascista, pena l’espulsione dal Partito democratico e dai Giovani democratici."
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