Se il Fisco conta i guanti per incastrare chi evade

Non bastano gli studi di settore. Un accertamento fiscale può di fatto essere portato avanti ad esempio considerando la mole di guanti usa e getta acquistati da un odontoiatra

Se il Fisco conta i guanti per incastrare chi evade

Non bastano gli studi di settore. Un accertamento fiscale può di fatto essere portato avanti ad esempio considerando la mole di guanti usa e getta acquistati da un odontoiatra. E ad andare in questa direzione per quanto riguarda gli accertamenti fiscali è una sentenza della Casszione. Le Entrate di fatto hanno notificato un accertamento ad un odontoiatra titolare di due studi, come riporta ilSole24Ore.

L'accertamento di fatto è nato da una analisi dei ricavi. Una particolare attenzione è stata posta proprio sui guanti monouso. Va sottolineato in questo caso che la contabilità del contribuente era tenuta in modo regolare e dunque l'avviso di acceratmento era basato soltanto sul numero di guanti acquistati dall'odontoiatra. Inoltre lo studio di settore risultava coerente. Ma la Cassazione ha affermato che gli studi di settore sono solo alcuni degli strumenti che l'Agenzia può usare. Dunque i materiali di consumo di un professionista di fatto potrebbero rilevare delle incongruenze dal punto di vista fiscale. Così la Cassazione ha ritenuto valido il controllo per l'accertamento che è stato considerato dalla Ctr, la Commissione tributaria regionale. Infine il conteggio dei guanti era stato anche confrontato con il numero dei tovaglioli e degli aspira saliva acquistati.

In precedenza altre due sentenze della cassazione avevano ritenuto legittimo ad esempio l'accertamento basato sul numero dei tovaglioli usati e il consumo di acqua minerale nel caso di attività legate alla ristorazione.

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