Se sei verdiniano puoi offendere Barani e D'Anna quasi perdonati

I senatori del gruppo Ala sospesi solo cinque giorni per i gesti sessisti in aula. I dem in imbarazzo non calcano la mano sui nuovi alleati. Scontro su Grasso

Se sei verdiniano puoi offendere Barani e D'Anna quasi perdonati

Non tutto è proprio chiaro, nel video. Ma il gestaccio del senatore Lucio Barani c'è, si porta la mano alla bocca mimando oscenamente la fellatio . Poi c'è l'altro verdiniano, Vincenzo D'Anna, che con le due mani si indica le parti basse e questo l'hanno già visto tutti in foto. Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama esamina le immagini, discute e decide per 5 giorni di sospensione per i due, con effetto immediato.

È la proposta del presidente Pietro Grasso, non proprio la punizione esemplare che volevano i grillini, in difesa della compagna di partito Barbara Lezzi, cui erano rivolti venerdì pomeriggio i gesti sessisti, che insistevano per 10 giorni. Ma non hanno trovato sponda soprattutto nel Pd, preoccupato di non calcare troppo la mano con il gruppo di Ala, i cui voti sono preziosi per la riforma del Senato. Qualcuno dice che i dem avrebbero voluto che la sospensione decorresse dopo il 13 ottobre, a giochi fatti. Ma ufficialmente il Pd smentisce. Comunque, deve intervenire Grasso che precisa: la sanzione è già scattata.

Nella riunione si è riusciti, però, ad annacquare la sanzione per capogruppo e portavoce del gruppo di Denis Verdini, aggiungendone altre tre. Come dire: «così fan tutti». Un giorno di sospensione se lo becca il senatore M5S Alberto Airola, per aver insultato la dem Angelica Saggese nella movimentata seduta («Una rappresaglia», dice lui, dando delle «infami» alle senatrici che lo accusano). Una censura per il capogruppo M5S Gianluca Castaldi per essersi scagliato contro il banco del ministro Maria Elena Boschi. Un'altra censura al gruppo leghista nel suo complesso, per aver sbandierato in aula delle banconote verso i verdiniani (leggi: siete dei venduti). Insomma, il caso Barani non è isolato ma viene inserito in un andazzo da taverna tra i Padri costituenti che danno spettacoli indecenti.

«Le offese e le volgarità di venerdì - dice Grasso in aula- hanno offeso i senatori e minato l'autorevolezza delle istituzioni, proprio mentre i lavori si concentravano su uno dei temi più alti e significativi». Ma il presidente parla anche di episodi di giovedì scorso, annunciando che per valutarli il Consiglio di presidenza si riunirà presto. E «deplora in modo fermo tutte le condotte poste in essere da senatrici e senatori». D'Anna rivolge le accuse proprio contro Grasso: «È incapace, non tiene l'aula che è diventata un Far west e ha lasciato che ci aggredissero, interrompessero e sbeffeggiassero i grillini». I quali a loro volta protestano. La Lezzi, delusa, dice è «molto lieve» la sanzione a Barani e D'Anna. Quest'ultimo insiste che «la prima a fare un gestaccio in aula è stata lei» e lui l'ha solo imitato. Barani giura che voleva dire, avvicinando la mano alla bocca: «Mangiatevi il fascicolo che sventolate». Luigi Di Maio (M5S) parla di «Paese a rovescio», dove a Di Battista sono stati dati 15 giorni per aver urlato «onestà». E M5S mette in rete il video con i gestacci dei verdiniani, già virale. In serata sono state riprese le votazioni.

È stato approvato, con 163 sì, 85 no e tre astenuti l'articolo 6 del ddl Boschi. E in fase di votazione la maggioranza ha fatto la conta: è stato infatti respinto, con voto segreto, l'emendamento Calderoli sulle minoranze linguistiche: i no sono stati 160, 107 i si e due gli astenuti.

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