Un segnale all'Europa dei buonisti

Nessuno, dopo anni di sforzi, sacrifici economici e atti eroici, può darci lezioni di umanità e solidarietà

Un segnale  all'Europa dei buonisti

Matteo Salvini ha chiuso i porti italiani all'attracco delle navi delle organizzazioni umanitarie che trasportano gli immigrati soccorsi e salvati in mare di fronte alle coste libiche. In questo momento la nave Aquarius, con a bordo oltre seicento disperati raccolti nella notte precedente, sta facendo rotta su Messina dove dovrebbe arrivare in mattinata (dopo essere stata respinta da Malta) priva del permesso di attracco. È una situazione senza precedenti, non priva di rischi politici sul piano internazionale e di tensioni sul fronte interno.

Se quella di Salvini è solo una mossa ardita per scuotere il torpore europeo sul tema o una decisione definitiva e irrevocabile lo sapremo nelle prossime ore. Certo è un segnale che la maggior parte degli italiani aspettavano da tempo, visto che politica e diplomazia hanno fallito il loro compito nonostante i ripetuti allarmi lanciati dall'Italia. Disumana non è la decisione di chiudere i porti, lo è la cinica furbizia degli alleati europei che negli anni hanno scaricato su di noi l'enorme e insostenibile fardello dell'immigrazione. Disumano non è Salvini, lo è il leader maltese che si rifiuta di dare il suo contributo come gli imporrebbero le leggi e i trattati sui salvataggi in mare.

Nessuno, dopo anni di sforzi, sacrifici economici e atti eroici, può darci lezioni di umanità e solidarietà. E non sarà il piagnisteo della sinistra (prima responsabile di questa situazione con le sue politiche buoniste e fallimentari) a intimorirci nelle prossime ore, giorni e settimane. Con il loro voto del 4 marzo gli italiani hanno scelto: basta sbarchi, basta vertici che non portano soluzioni. «Basta» non è una salvinata, è un appello che sale dal basso e che finalmente ha trovato ascolto nell'unico modo possibile, cioè un blitz politico che non mette a rischio la vita delle persone (sull'Aquarius gli immigrati sono al sicuro e accuditi) ma semmai la permanenza in essere di trattati e accordi capestro per gli italiani. Se Matteo Salvini vorrà tenere il punto saremo dalla sua parte.

Se qualcuno o qualcosa lo costringerà a cambiare

idea sarà la prova che tutto quello che abbiamo visto e sentito in queste ultime settimane è solo l'ennesima bolla politica destinata a scoppiare al primo starnuto oltre confine. Seguiamo, speranzosi, l'evolvere dei fatti.

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