Cronache

Segregata senza telefono per giorni per sposare un nordafricano

Doveva sposare un nordafricano per fargli ottenere la cittadinanza. Sono 8 gli indagati, tutti stranieri

Segregata senza telefono per giorni per sposare un nordafricano

Una donna di ventisette anni residente nel Modenese è stata segregata per giorni senza telefono né documenti da otto persone, tutte straniere con età compresa tra i 23 e i 43 anni. Questo per farle sposare un trentunenne nordafricano in cambio di 10mila euro in maniera tale che quest'ultimo riuscisse a ottenere la cittadinanza italiana.

A scoprire quanto stava accadendo sono stati i carabinieri di Gattico i quali attraverso delle indagini su comunicazioni sospette presenti su un telefono smarrito e poi riattivato sono risaliti sia all'incubo della ragazza che a un vasto traffico di droga. Tutto è iniziato nel novembre del 2020 quando una donna reggiana di 29 anni ha perso il telefono. Dopo aver fatto la denuncia e aver riconfigurato l'utenza del nuovo telefonino, si è accorta che la sua mail era stata utilizzata da persone a lei sconosciute per scambiare informazioni, foto e documenti. Si è così arrivati al trentunenne nordafricano residente nel Veronese, presunto autore della frode informatica. Quest'ultimo avrebbe promesso alla donna italiana 10mila euro per sposarsi con lui in maniera tale da riuscire a prendere la cittadinanza italiana. Per ottenere quanto a lui necessario, l'uomo l'avrebbe anche privata dei documenti e del cellulare obbligandola a restare nell'abitazione di due suoi complici, una coppia di cittadini albanesi, indagati anche loro. Successivamente la vittima è anche stata portata in un'abitazione a Verona, questa volta di proprietà di un altro nordafricano. È qui che la donna in circostanze fortunose è riuscita a fuggire. Inoltre, le due abitazioni dove è stata sequestrata la donna, stando a quanto emerge dalle indagini dei carabinieri di Gattico, sarebbero state basi per spaccio di droga gestite da stranieri.

Al termine delle indagini, i denunciati sono otto, tutti residenti tra Reggio, Verona e Torino, per i seguenti reati: concorso in sequestro di persona, spaccio di stupefacenti, frode informatica e induzione al matrimonio mediante inganno.

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