Senigallia, sequestrata e stuprata per ore prima di esser salvata

Richiamato dalle proteste degli altri ospiti della struttura, disturbati dalle urla provenienti dalla stanza, l’intervento dell’albergatore sarebbe stato determinante per il salvataggio della donna

Senigallia, sequestrata e stuprata per ore prima di esser salvata

Senigallia, donna sequestrata per ore all’interno della camera di un Bed & Breakfast, dove sarebbe stata violentemente stuprata, dopo, tra l’altro, aver subito un pestaggio che ha lasciato evidenti segni su tutto il suo corpo e sul viso.

La vittima è una donna di 42 anni di Ancona, che non sarebbe riuscita ad ottenere aiuto fino al momento in cui non è sopraggiunto l’albergatore, allertato da alcuni altri ospiti della struttura che avevano udito le urla. Dopo aver riferito di aver subito degli abusi, la donna avrebbe cercato rifugio in un’altra struttura ricettiva nelle vicinanze; ed è qui che sono sopraggiunti gli agenti della Polizia dopo esser stati allertati, trovando la vittima sotto shock, con segni evidenti di un pestaggio e coi vestiti strappati. Trasportata all’ospedale, la visita a cui è stata sottoposta avrebbe confermato la violenza sessuale e le percosse.

Secondo il suo racconto avrebbe conosciuto il suo aguzzino, un ex pugile di 30 anni d’origine congolese ma cittadino italiano, sabato notte; dopo aver bevuto qualcosa con lui, lo avrebbe accompagnato nel B&B dove alloggiava, con la scusa di recuperare dalla stanza qualcosa che aveva scordato al suo interno.

Da quel momento avrebbe avuto origine il suo calvario, con l’inizio delle violenze e le urla disperate per chiedere aiuto, anche se invano, almeno fino al sopraggiungere dell’albergatore.

L’uomo, secondo la versione del quale quello sarebbe stato un rapporto consenziente, si trova ora nel carcere di Montacuto: dovrà rispondere delle accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni.

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