Senzatetto supplica di essere portata in carcere per mangiare

Poter mangiare e farsi una doccia calda dopo tanto tempo, queste le motivazioni che hanno spinto una senzatetto a chiedere in tribunale di essere portata nel carcere di San Vittore

Senzatetto supplica di essere portata in carcere per mangiare

Ha 41 anni e racconta ai microfoni del tribunale che vive come una senzatetto da giugno, dopo essere stata allontanata dalla casa materna per maltrattamenti dalla madre stessa

Si sfoga in tribunale, si rivolge a tutti indistintamente senza riuscire a riconoscere accusa e difesa, chiede soltanto di essere portata all'interno del carcere di San Vittore per potersi fare una doccia e ricevere un pasto caldo. La donna, 41 anni, vive in strada da giugno: "Mangio solo tre volte alla settimana quando prendo il pacco della Caritas. Contiene tre scatolette di tonno, una di carne, un litro di latte e quattro pacchetti di cracker. Non mangio un piatto di pastasciutta da mesi". Nel suo lungo pianto in aula racconta anche di far uso sporadicamente di cocaina, ma che in vita sua non ha mai rubato un euro per drogarsi.

È in tribunale per resistenza a pubblico ufficiale riferisce Repubblica, dopo che due carabinieri le hanno chiesto di spostarsi dall'incrocio dove generalmente chiede l'elemosina.

Lei, andata su tutte le furie, ha iniziato ad insultarli e ha morso un uomo dell'Arma alla mano. I due carabinieri l'avevano invitata a spostarsi perché restare a chiedere l'elemosina su quell'incrocio era pericoloso. La donna sosta di solito tra via Cilea e via Mantegna.

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