Cronache

Sequestra e picchia fidanzata mettendo i lucchetti alla porta di casa: arrestato un egiziano

Un egiziano di 31 anni è stato arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale. Aveva segregato la fidanzata in casa

Sequestra e picchia fidanzata mettendo i lucchetti alla porta di casa: arrestato un egiziano

L'ha tenuta segregata in casa, per mesi, sbarrando la porta d'ingresso con dei lucchetti per evitare che tentasse la fuga. E al buio delle finestre oscurate con pannelli adesivi, la malmenava brutalmente sferrandole calci al ventre. Una storia dell'orrore, l'ennesima di questi giorni, che stavolta giunge da Bari. Autore delle terribili sevizie è un 31enne egiziano, Ismail Mahmed, regolare sul territorio italiano, denunciato per sequestro di persona, porto abusivo d'armi e violenza sessuale ai danni di una studentessa 21enne.

I sospetti

Stando a quanto racconta il Corriere del Mezzoggiorno, i fatti risalgono a pochi giorni fa. Durante la consuetudinaria attività di controllo cittadino, una pattuglia della polizia ha intercettato un cittadino straniero sprovvisto di mascherina in piazza Umberto, nel centro storico di Bari. Fermato dagli agenti per gli accertamenti di rito, l'uomo ha opposto resistenza cercando, in ogni modo possibile, di eludere l'indirizzo della propria residenza. Insospettiti dalla condotta esitante del ragazzo, i poliziotti hanno proceduto alla perquisizione rinvenendo un coltello a serramanico nelle tasche del giubbotto. A quel punto, i dubbi degli agenti si sono fatti sempre più insistenti, tanto da decidere di dare seguito ad una vera e propria attività d'indagine. Acquisite le informazioni relative al domicilio del sospettato, all'interno di una palazzina fatiscente del centrocittà, i poliziotti non hanno esitato a tendergli un agguato.

La "casa-incubo"

La porta d'ingresso dell'abitazione, nel quartiere Libertà di Bari, era sbarrata con diversi lucchetti. Dalle finestre non filtrava neanche un flebile raggio di sole: le stanze erano vuote, completamente buie. L'aguzzino, un trentunenne egiziano, si era sincerato di oscurare i vetri con dei pannelli adesivi affinché la vittima, un giovane studentessa di Bari, non avesse alcuna via di scampo. Una casa degna della sceneggiatura di un film dell'orrore, teatro di abusi e violenze inimmaginabili.

Quando gli agenti della Squadra Mobile di Bari hanno fatto irruzione nella palazzina, racconta il Corriere del Mezzoggiorno, hanno costatato uno scenario a dir poco inquietante. Al fondo di una stanza, raggomitolata in un angolo e in stato confusionale, c'era la giovane in stato di gravidanza. Dopo un'iniziale resistenza, la ragazza ha confessato di esser vittima di abusi reiterati. Sottratta alle grinfie dell'aguzzino, la 21enne è stata trasferita immediatamente in una struttura protetta.

"Mi picchiava"

La vittima, studentessa universitaria 21enne della provincia di Bari, aveva deciso di andare via di casa per alcuni contrasti con la famiglia. Ha dichiarato agli agenti di essere incinta, spiegando di aver conosciuto il 31enne nel dicembre scorso in piazza Cesare Battisti, a Bari, luogo frequentato da studenti e migranti. I due hanno vissuto insieme in una vecchia palazzina nel quartiere Libertà, dove i poliziotti hanno trovato la ragazza quando hanno fatto irruzione. La 21enne è apparsa in stato confusionale e solo dopo un po’ ha iniziato a raccontare degli abusi subiti.

Un giorno, il compagno le avrebbe sferrato un calcio al ventre pur sapendo che fosse in stato di gravidanza. In alcune occasioni l’avrebbe altresì colpita con schiaffi in faccia e in testa; in altre le avrebbe tirato violentemente i capelli. In piena notte di qualche settimana fa, le avrebbe puntato un coltello alla gola accusandola di tradirlo con un altro uomo. La 21enne ha spiegato di non aver mai denunciato i maltrattamenti subiti per paura di eventuali ritorsioni. "Tante volte - ha raccontato la ragazza agli investigatori -ho pensato che prima o poi sarei riuscita a scappare". Non ci è mai riuscita. Domani, il ragazzo sarà interrogato sui fatti. Dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, porto abusivo di armi e violenza sessuale.

"L'egiziano sia espulso"

Sulla vicenda è intervenuto il questore della Camera Edmondo Cirielli (FDI). "Un plauso alla Polizia di Stato di Bari per l’arresto odierno di un uomo egiziano, accusato di aver segregato in casa e stuprato per mesi una donna italiana di 21 anni, alla quale va la mia solidarietà e vicinanza - ha dichiarato con una nota Cirielli - Una storia davvero agghiacciante su cui occorre fare presto luce. Presenterò, quindi, un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per sapere, innanzitutto, con quale diritto questo individuo si trovasse in Italia e perché fosse libero di compiere atti di violenza inaudita e inumana senza alcun controllo. Se ci sono delle responsabilità in merito alla sua presenza sul territorio nazionale vanno accertate e subito, perché la vittima e la sua famiglia meritano giustizia.

Mi auguro ora che lo stupratore egiziano venga condannato ed espulso per scontare il massimo della pena nel suo Paese d’origine".

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