Cronache

"Rivogliamo la lira". Sempre più italiani vogliono uscire dall'euro

Aumenta il numero degli euroscettici in Italia, che crescono - in solo un anno - dal 25,7% al 40,1%

"Rivogliamo la lira". Sempre più italiani vogliono uscire dall'euro

Cresce il risentimento degli italiani nei confronti dell'euro e dell'Europa. Secondo i dati di Eurispes, infatti, il 22,7% degli italiani è convinto che l'euro avrebbe avvantaggiato soltanto i paesi più ricchi. I meno convinti sulla moneta unica sono soprattutto i lavoratori atipici (47,5%), vale a dire, segnala l'Eurispes, "quelle categorie più indebolite dalla crisi economica e dall'instabilità del mercato del lavoro".

Quattro italiani su 10 (40,1%), inoltre, pensano che sarebbe meglio uscire dall'Euro. A inizio 2014 la quota di delusi dalla moneta unica si attestava al 25,7%. Il 55,5% degli euroscettici è convinto che l'Italia debba uscire dall'euro perchè sarebbe la moneta unica il motivo principale dell'indebolimento della nostra economia.

Il 69,4% degli italiani vede diminuita la propria fiducia nelle istituzioni. È quanto emerge dal "Rapporto Italia 2015" dell'Eurispes presentato oggi. Secondo il dossier il presidente della repubblica uscente raccoglie un buon grado di consenso (45,3%), anche se in molti vedono nelle sue dimissioni un elemento positivo per il Paese che potrebbe avere l'opportunità di "svecchiarsi" (35,6%).

È emersa inoltre una generalizzata rassegnazione insieme ad un sentimento affatto costruttivo di quanti ritengono che il cambio alla presidenza non porterà alcun mutamento rispetto all'andamento della situazione italiana (43,4%).

Il governo raccoglie un tasso di fiducia al 18,9%, basso ma lievemente in crescita rispetto alle rilevazioni passate.

Il parlamento continua a segnare una diminuzione del grado di fiducia 10,1% (-6% rispetto al 2014), mentre la magistratura crolla dal 28,8% dei consensi al 12,6%.

Aumenta invece tristemente il numero delle persone che vivono una condizione economica infelice. Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest'anno, infatti, il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%.

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