Cronache

Il sindaco ripulisce ripulisce la scritta 'Dux' sulla montagna

Il sindaco di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, ripulisce ripulisce la scritta 'Dux' sulla montagna per attrarre i turisti e zittisce l'opposizione.

Il sindaco ripulisce ripulisce la scritta 'Dux' sulla montagna

La scritta Dux continua a far discutere. No, non si tratta di quella sul monte Giano ma un'altra scolpita sulla parete rocciosa di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, che il sindaco ha deciso di ripulire per renderla attrattiva per i turisti amanti delle arrampicate.

"Quell'incisione è sempre stata lì. A fine anni '90 era sta coperta dalla polvere dei lavori di messa in sicurezza del costone, ma le piogge acide l'avevano già in parte ripulita. Noi abbiamo un progetto di valorizzazione turistica per realizzare 52 vie di risalita per arrampicata su quella parete: dovevano essere ripuliti i cespugli, i rami ed è stata ripulita anche la scritta", spiega al Messaggero il sindaco di Villa Santa Maria, Giuseppe Finamore, rispondendo alla quantomai bizzarra iniziativa del deputato Pd Camillo D'Alessandro di modificare la scritta da Dux a Pax. "Invito il sindaco di Villa Santa Maria non a cancellare quella scritta, ma a trasformarla da Dux in Pax, basta semplicemente cambiare due lettere. Potrebbe così inaugurare nell'ambito della promozione sportiva delle scalate sulla roccia, 'le scalate della pace'", propone D'Alessandro.

L'esponente dem, poi, attacca il primo cittadino non soltanto per non aver voluto cancellare la scritta Dux ma perché "ha trovato giustificazioni veramente poco credibili e persino peggiori della sua scelta", ossia che potesse servire come "attrazione turistica e che si tratta della storia passata del nostro Paese". Una scelta che Finamore difende con fierezza: "Io non ho nessuna intenzione di ricoprirla, è sempre stata là, noi siamo cresciuti con quella scritta che non inneggia a niente, è una scritta che c'era, e se serve da attrattiva per far venire gente nel mio paese va benissimo".

Il dem D'Alessandro, invece, ricorda che "proprio accanto a quella roccia, c'è il sacrario della Brigata Maiella, dove sono scolpiti i nomi di coloro che donarono la vita per liberarci dall'occupazione nazista".

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