Non bastano le manganellate, le botte, gli insulti e le bottigliate che ogni volta poliziotti e carabinieri sono costretti a prendere. Ci mancavano anche le critiche del sindaco Ignazio Marino, che al termine di una giornata di guerriglia cittadina contro gli ultras del Feyenoord, dall'alto della sua poltrona ha pontificato, criticando l'operato delle forze dell'ordine incapaci a suo avviso di mantenere la sicurezza in città. Per fortuna sono arrivate in serata le parole del capo del governo Matteo Renzi, ospite in studio del programma di Raidue «Virus»: «Una barbarie, noi all'estero non facciamo così. Attendo le scuse del Feyenoord... Quelli che abbiamo individuato li puniremo con grande severità e durezza, pronti a fare tutte le verifiche perché il sistema funzioni meglio».
Il bilancio è di 28 tifosi del Feyenoord arrestati, 13 feriti tra le forze dell'ordine e 5 tra i sostenitori olandesi. Ma a pesare sono le parole del sindaco Marino: «Non soltanto ho protestato e chiesto spiegazioni a chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico in questa città, consentendo che monumenti preziosi e recentemente restaurati, come la Barcaccia, diventassero bersaglio di gesti violenti - ha dichiarato Marino - Ma ho cercato di contattare il ministro dell'interno e ho espresso all'ambasciata olandese il mio più duro disappunto per quanto accaduto, soprattutto per il modo in cui è stato gestito l'arrivo in città di migliaia di tifosi tra cui, evidentemente, molti violenti».
Marino ha parlato di una gestione che ha provocato allarme e gravi danni. «Questa mattina prefettura e questura avevano assicurato al Campidoglio che tutto era sotto controllo - ha proseguito - Abbiamo visto cosa è successo poche ore dopo. Io credo che in questo momento dobbiamo invitare i tifosi romani a dimostrare che siamo diversi da questi barbari, ma domani (oggi per chi legge, ndr ) bisogna fare un bilancio. Ci sono uomini della polizia di Stato e carabinieri che ogni giorno fanno il loro dovere con spirito di sacrificio. Ma sono i vertici della sicurezza che hanno responsabilità e io pretendo spiegazioni». Una attacco durissimo, non condiviso assolutamente dall'ambasciata olandese. «Sono stati i black bloc della tifoseria, che si sono ubriacati in modo vergognoso e hanno avuto un comportamento disdicevole - ha dichiarato il portavoce Aart Heering - Ma la polizia italiana ha saputo gestire la situazione e noi ci fidiamo delle autorità italiane». Di opinione contraria il club di Rotterdam, che invece di fare «mea culpa» sul suo sito si è lamentato contro la polizia, «colpevole» a suo parere di aver cambiato unilateralmente le disposizioni e gli accordi che erano stati presi in precedenza con la società.
A difendere agenti e carabinieri dalla bordate è stato invece il segretario del Sap Gianni Tonelli. «Quando succedono cose di questo tipo non ci sono giustificazioni che tengano - ha detto - le partite di calcio si interrompono, non si disputano e le tifoserie responsabili di violenze e devastazioni vanno punite duramente così come le società sportive responsabili dei comportamenti dei propri supporter, soprattutto quando si tratta di trasferte organizzate». «I miei colleghi restano feriti e rischiano la vita ogni volta - ha aggiunto - per colpa di qualche centinaio di delinquenti travestiti da tifosi». Poi ha ricordato che più di un anno fa in Polonia duecento tifosi della Lazio sono stati trattenuti nelle galere polacche per molto meno.
«Da noi, invece, ognuno si sente in diritto di fare come gli pare - ha concluso Tonelli - Abbiamo normative totalmente inapplicabili perché non garantiscono efficacia all'azione della forza pubblica. Le dirette tv dimostrano che questi personaggi sono liberi per Roma, non possiamo fare nulla. Se questi fatti fossero accaduti in Inghilterra o in Polonia le cose sarebbero andate ben diversamente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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