Resti di pizza da asporto e madeleines al cioccolato prese al distributore, ma anche siringhe, aghi corti e fili da intubazione. È lo scenario che si è presentato davanti agli inquirenti che sono entrati nel covo di Salah Abdeslam, uno dei killer di Parigi in fuga da venerdì notte dopo gli attentati.
Il terrorista aveva affittato una stanza nella banlieue parigina, a Alfrotville. Per prenotarla aveva usato Booking, come un qualsiasi turista. Ma un qualsiasi turista non era Salah. E a provarlo restano quelle siringhe lasciate nella fretta sul tavolo tondo del salone.
La scientifica sta indagando per capire se sono state usate per fabbricare le cinture esplosive o per iniezioni. Una delle ipotesi - forse la più inquietante - è che i killer si possano essere drogati prima degli attentati. "Avevano facce da morti-viventi", ha detto un testimone che li aveva notati davanti al Bataclan prima dell'attacco.
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Anche il fratello Ibrahim Abdeslam aveva usato un sito internet, Homeholidays, per cercare
un appartamento a Bobigny "dal 10 al 17 novembre". Lì, dove si erano presentati in tre spacciandosi per addetti di una società di sicurezza belga, gli inquirenti non trovano armi, ma alcuni cellulari ancora confezionati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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