Cronache

Corinaldo, un errore ferma il processo per la strage. "Rischio prescrizione"

Il gup aveva proceduto al rinvio a giudizio della società che gestiva il locale senza nominare un avvocato d'ufficio e procedere in contumacia. La prossima udienza è fissata per il 28 ottobre

Corinaldo, un errore ferma il processo per la strage. "Rischio prescrizione"

Il processo bis sulla strage di Corinaldo, in cui persero la vita cinque adolescenti e una mamma di 39 anni, rischia di finire in prescrizione. Un errore procedurale farà uscire temporaneamente di scena la società che gestiva il locale. "Come avvocati delle parti civili e delle parti offese - ha spiegato al Corriere della Sera Iene Ciani, il legale che tutela la famiglia di Benedetta Vitali, una delle giovani vittime - riteniamo che questa sia una battuta d'arresto che rallenta i tempi processuali. Siamo preoccupati che il 28 ottobre poi non riusciremo a partir con l'istruttoria a faremo tutto quello che possiamo per accellerare i tempi. Rischio prescrizione? Sono convinta che tutta la macchina accelererà il più possibile, in primis il giudice, per arrivare ad una condanna nei tempi tecnici necessari".

L'errore procedurale

L'inghippo che ha impedito il regolare svolgimento del processo bis sulla strage della discoteca interessa la società Magic srl, che gestiva il locale, perché la notifica dell'udienza preliminare è stata dichiarata "nulla" dal giudice Francesca Pizii dopo un'accenzione presentata in tribunale dal difensore, l'avvocato Riccardo Leonardi. In buona sostanza, come ben scrive il Corriere, la Magic "non si era costituita davanti al giudice nominando un difensore" e il gup aveva proceduto comunque con il rinvio a giudizio quando avrebbe dovuto, invece, nominare un avvocato d'ufficio e procedere in contumacia. Tale circostanza rallenterà inevitabilmente i tempi processuali. Senza contare, come ha precisato il pm Gubinelli nell'udienza di oggi (martedì 26 luglio), che "si tratta di reati colposi e siamo al limite prescrizione". L'istruttoria è fissata per il prossimo 28 ottobre, quando la posizione di Magic srl dovrebbe essere chiarita.

La strage della discoteca

La tragedia si consumò nella notte tra l'8 e il 9 dicembre in una discoteca di Corinaldo, cittadina marchigiana a pochi chilometri di Ancona. Un gruppo di giovani - circa 1500 - si era riversato nella struttura per assistere al concerto del rapper Sfera Ebbasta quando un banda di deliquenti spruzzò sulla folla uno spray urticante al peperoncino ingenerando il panico tra i presenti. Nel tentativo di sfuggire all'aggressione, le persone si diressero verso l'uscita creando un pericoloso ingorgo che causò la morte di 5 minori e una giovanne mamma. Le vittime furono Asia Nasoni (14), Emma Fabini (14), Daniele Pongetti (16), Benedetta Vitali (15), Mattia Orlandi (15) ed Eleonara Girolimini (39). Ci furono anche un centinaio di feriti, alcuni dei quali schiacciati dal crollo di una passerella al piano superiore del locale. A circa 2 anni e mezzo dalla tragedia, in data 30 luglio 2020, arrivarono le condanne in primo grado per gli imputati della strage. I sei membri de "la banda del peperoncino" - Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Badr Amouiyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souhaib Haddad - furono condannati dal giudice Paola Moscaroli a pene comprese tra i 10 e i 12 anni con l'accusa di omicidio preterintenzionale.

Il processo bis

Il processo bis servirà ad accertare le eventuali responsabilità di coloro che avrebbero dovuto garantire le condizioni di sicurezza del locale per lo svolgimento della serata. Tra gli imputati ci sono la commissione di vigilanza, presieduta dall’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, due ingegneri, un socio della Magic srl, e la società stessa.

I reati contestati, a vario titolo, sono di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale.

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