La strana ondata di partenze: 70 migranti morti in un naufragio

Allarme in mare: dopo i soccorsi di ieri, la Libia intercetta altri 2 barconi. Un altro è alla deriva. Naufragio in Tunisia

La strana ondata di partenze: 70 migranti morti in un naufragio

Sarà colpa del bel tempo. Sarà l'avvicinarsi dell'estate. Ma il boom di barconi che in queste ore stanno partendo dalla Libia lascia materia per riflettere su cosa stia succedendo sulle coste libiche. Neppure nei giorni di guerra, con l'attacco di Haftar alla capitale controllata dal governo di Al Serraji, le agenzie rilanciavano così tante notizie di avvistamenti, naufragi e salvataggi.

Per rendersene conto basta sfogliare la pagina Twitter di Allarm Phone, l'organizzazione che raccoglie le segnalazioni telefoniche di immigrati in pericolo di vita in mare (e non solo). Negli ultimi giorni sembra esserci stata un'impennata di segnalazioni. Ecco i fatti.

Il 29 aprile un natante in pericolo viene avvistato nel Mediterraneo centrale. A bordo ci sono 23 persone che verranno salvate, secondo le informazioni trapelate, da alcuni pescatori che li hanno riportati in Libia.

Dopo quell'episodio, solo l'8 maggio Allar Phone torna a lanciare l'allarme. In pericolo ci sono circa 150 immigrati. L'Ong informa la Guardia costiera italiana perché il motore non funziona "e c'è un buco che fa entrare acqua". Le autorità informano la Marina libica, che interviene e riporta a Tripoli gli immigrati.

Ieri poi trapela la notizia di un intervento di un pattugliatore della Marina militare italiana che, non lontano dalle coste della Libia, ha recuperato 46 immigrati. L'operazione Sar, che tanto ha fatto discutere Viminale e Difesa, è stata portata a termine perché il natante stava "imbarcando acqua". I migranti sono poi stati trasferiti su un'altra nave italiana e infine oggi sono sbarcati al porto militare di Augusta (Siracusa). Poche ore dopo, Mare Jonio annuncia di aver tratto in salvo altre 29 persone, tra cui una bambina piccola e una donna incinta. La nave di Mediterranea Saving Humans è sbarcata a Lampedusa ed è stata sequestrata con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Sembra evidente che nelle ultime ore si stia registrando un vero e proprio incremento di barconi salpati dalla Libia. Stamattina la Guardia costiera di Tripoli ha rivelato di aver soccorso ben 213 immigrati in due diverse operazioni. Il portavoce della Marina militare libica, Ayoub Qasem, ha spiegato che le operazioni di salvataggio sono state condotte dall'unità Sabrata. "107 migranti a bordo di un barcone in avaria son stati salvati a otto miglia nautiche da Zlitan", ha spiegato. Tra questi "88 sono uomini, 12 donne e sette bambini di diverse nazionalità: Costa d'Avorio, Camerun, Senegal, Ghana, Mali e Bangladesh". La seconda operazione di salvataggio, invece, "è avvenuta 63 miglia nautiche a nord-ovest di Zliten, dove la Guardia costiera ha salvato 106 migranti, tutti uomini, provenienti da Egitto, Libia, Yemen, Sudan, Nigeria, Guinea Conakry, Niger, Ciad, Mali e Senegal". Tutti i naufraghi sono stati portati nel porto di Al Khums per ricevere assistenza medica e poi sono stati trasferiti nel Centro di controllo dell'immigrazione illegale.

Passano poche ore e Allar Phone segnala un altro gommone in difficoltà. A bordo ci sono 100 persone e sarebbero non lontano dalle coste libiche. "Le persone a bordo sono in panico. Il motore è in avaria - scrive il servizio telefonico - Sono vicini alla costa libica ma non possono muoversi. La Guardia costiera italiana ci ha detto che la Guardia Costiera Libica è stata informata".

Poco dopo arriva la notizia di un ennesimo barcone partito dall'Africa, questa volta con una tragica conseguenza: almeno 70 immigrati avrebbero perso la vita in un naufragio di fronte a Safax, in Tunisia. "Sedici persone sono state salvate dai pescatori", scrive Allarm Phone. Nel Mediterraneo ricominciano a salpare disperati.

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