Uno studio avverte: "Gli asintomatici sono pericolosi come chi mostra i sintomi"

Gli asintomatici avrebbero una responsabilità significativa nella trasmissione del Covid e, di conseguenza, andrebbero sottoposti a quarantena

Uno studio avverte: "Gli asintomatici sono pericolosi come chi mostra i sintomi"

Una recente analisi pubblicata su Jama, la rivista dell’American Medical Association, ha denunciato i rischi rappresentati dai contagiati asintomatici. Lo studio in questione è stato condotto da un gruppo di scienziati cinesi che, setacciando dei database e conducendo a termine 2.860 ricerche proprio su casi di infezioni asintomatiche da Covid, sono giunti alla conclusione per cui non va assolutamente sottovaluto il ruolo dei contagiati privi di sintomi nella diffusione della malattia. Il lavoro svolto dai ricercatori cinesi è consistito in 95 filoni di studio, con test effettuati su 29.776.306 persone, di cui 11.516 che presentavano infezione asintomatica. Le persone analizzate provenivano dal Nordamerica, dall'Europa e dall'Asia e appartenevano a diverse categorie sociali ed economiche.

L'analisi pubblicata su Jama rimarca prima di tutto il fatto che gli asintomatici sono "pericolosi" tanto quanto coloro che manifestano sintomi: "Le infezioni asintomatiche hanno un ruolo importante nella diffusione del virus all’interno della comunità, proprio mentre la vita pubblica torna gradualmente alla normalità". Di conseguenza, le autorità sanitarie nazionali dovrebbero sottoporre a rigorose misure di monitoraggio i contagiati privi di sintomi: "Ciò ci porta a pensare che, proprio a causa di chi non ha sintomi ma è positivo al coronavirus, il contagio possa moltiplicarsi. Per cui, all’interno delle comunità, anche gli asintomatici dovrebbero essere testati ciclicamente". Nel dettaglio, gli autori dell'analisi suggeriscono che vengano effettuati, allo scopo di scongiurare sul nascere possibili focolai, screening frequenti su lavoratori di specifici settori, in particolare sui lavoratori del trasporto aereo e sugli operatori sanitari. Proprio tra gli appartenenti a tali categorie, affermano gli esperti, sarebbe stato accertato in media un 30,01% di asintomatici in grado di veicolare il coronavirus.

Lo studio poi raccomanda che le istituzioni nazionali, per fronteggiare il pericolo-asintomatici, ricorrano, oltre che ai test periodici, a una rigorosa quarantena, analoga a quella imposta agli individui di cui è palese

il contagio: "Le infezioni asintomatiche dovrebbero essere gestite in modo simile a quello delle infezioni confermate, compreso l’isolamento e la ricerca delle persone venute a contatto con gli asintomatici".

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