Cronache

Subisce l'ennesimo furto e scrive in vetrina: "Lo Stato protegge i ladri"

I ladri gli sfondano le vetrine e gli rubano la merce per l'ottava volta. Esasperato, scrive la sua denuncia contro lo Stato. In passato aveva provato a difendersi e venne indagato

Subisce l'ennesimo furto e scrive in vetrina: "Lo Stato protegge i ladri"

Ne ho subitii sette, otto, ormai ho perso il conto. So solo che ci portano all’esasperazione". Sono le parole di Maurizio Mottes, titolare del negozio Harvey abbigliamento di Rosà nel vecentino. Stanotte ha trovato le vetrine del suo negozio nuovamente sfasciate, rotte con un camion in piena notte per portarsi via la refurtiva: "Sembrava una bomba o un grave incidente –racconta il commerciante al Corriere del Veneto - il vetro spesso che ho fatto montare non ha ceduto per quanto sia andato in frantumi, ma ha ceduto il serramento. In appena due minuti in tre hanno svaligiato il negozio di capi uomo e donna griffati, mentre un quarto aspettava in auto". Almeno 4mila euro di danni per il serramento, più la merce rubata di cui ancora non si conosce l'ammontare.

Il commerciante non ne può più. Subire furti è ormai la regola e i ladri possono agire indisturbati. Un colpevole c'è, dice Mottes, ed è lo Stato. Per questo il giorno successivo ha scritto a caratteri cubitali il suo grido di denuncia sulla vetrina del negozio, l'unica rimasta integra: "Ennesimo furto!! Teniamo duro e rimaniamo aperti nonostante i ladri e lo Stato italiano che li protegge!". Poi, con un carattere più piccolo ha aggiunto: "Ringraziamo le forze dell’ordine che con i mezzi che hanno… fanno del loro meglio". Perché ormai, sembra necessario doversi arrendere. La polizia ha le mani legate. La sicurezza è un miraggio e gli abitanti non possono nemmeno difendersi da soli. Nel 2007 il titolare, esasperato, aveva provato a proteggere il suo negozio: aveva preso il fucile, sparando contro i ladri in fuga. Venne indagato, poi il giudice chiese l'archiviazione. Ma se avesse colpito malauguratamente uno dei fuggiaschi, sarebbe iniziato un lungo processo giudiziario, in cui le vittime diventano carnefici. "Oggi non lo rifarei – ha infatti ammesso - purtroppo noi abbiamo solo da perdere, quelli che non rischiano niente sono i ladri, coloro che rubano per lavoro e che se anche vengono presi non si fanno un giorno di carcere, quelli che ci mettono nelle condizioni di diventare degli agnelli sacrificali".

Per lui, sul web, tanti commenti di solidarietà. Manca solo un messaggio, quello di uno Stato che non è in grado di garantire sicurezza.

Anzi, che "protegge i ladri".

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