Ci sono giorni in cui un «ti amo» rinfranca, ma è meglio l'aria condizionata che rinfresca.
Te la immagini accesa e potente in un taxi quando esci dall'aeroporto tramortito dal sole, dopo il tuo volo con una temperatura interna stile Verchojansk in Siberia e un'escursione termica di trenta gradi allo sbarco. Un bel taxi fresco, ecco che ci vuole, così si evita la disidratazione istantanea.
Però, si sa, nelle piccole questioni a qualcuno piace aggiungere i massimi sistemi. «L'aria condizionata è spenta per questioni etiche, il pianeta è in rovina e un po' di caldo non ha mai fatto male a nessuno», dice il tassista che si asciuga la fronte con un fazzoletto molto usato.
Se conta l'etica, allora il taxi andrà a pedali. Figurarsi, è un diesel fumante. Quando ingrana la prima, il forno mobile sembra più incandescente e il politicamente corretto più piccolo. Fuori fa così caldo che le finestre di Windows si aprono da sole, ma a bordo restano chiuse e manca solo l'intingolo per finire arrosto.
Un attimo prima del collasso, il taxambientalista accende un refolo di scorrettissima aria condizionata che vale come le
promesse di Di Maio: nulla. La corsa finisce anzitempo per evitare colluttazioni, sperando solo che il prossimo cliente sia Greta Thunberg: così poi lei torna a scuola e ci lascia i condizionatori accesi sui taxi al sole.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.