Cronache

Terrorismo, il pachistano espulso giocava nella Nazionale italiana di cricket

Aveva giurato fedeltà all'Isis e voleva fare un attentato a Orio al Serio. In passato aveva rappresentato l'Italia nel cricket anche se non aveva la cittadinanza

Terrorismo, il pachistano espulso giocava nella Nazionale italiana di cricket

Farooq Aftab, il pachistano espulso per terrorismo, giocava a cricket. Per diversi anni era stato capitano dei Kingsgrove Milano e aveva rappresentato l'Italia nella Nazionale under 19. Tutto questo prima che si radicalizzasse. Le foto pubblicate nel 2009 da Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, oggi suonano come una beffa senza precedenti. Perché Farooq Aftab, quell'Italia che rappresentava sui campi di cricket, voleva farla saltare in aria in nome di Allah e del califfo Abu Bakr al Baghdadi. Da Vaprio d'Adda, dove viveva, stava infatti organizzando un attacco terroristico per ammazzare quanti più italiani possibile.

"È stato un fulmine a ciel sereno, ancora non ci credo", ha raccontato il presidente del Kingsgrove Milano Fabio Marabini alla Stampa. Si sono sentiti poco prima che Farooq Aftab venisse imbarcato per Islamabad. Come raccontato oggi da Fausto Biloslavo su ilGiornaleit, il 26enne pachistano aveva giurato fedeltà ai tagliagole dello Stato islamico. Con loro, come dimostrano le intercettazioni dei Ros, condivideva l'odio per l'Occidente e il proposito di fare una strage. Non solo vessava la moglie obbligandola a indossare il burqa e indottrinava un italiano appena convertito, ma stava organizzando un attacco all'aeroporto di Orio al Serio. "Facciamo qualche danno perché ammazzano i musulmani. Vai a fare saltare uno o due aerei. Vedi è facile colpire un aereo. C’è solo il filo (spinato)".

Farooq Aftab era appassionato di cricket. Per un paio di anni ha giocato nella Nazionale under 19. Ha, insomma, vestito la maglia azzurra rappresentando il nostro Paese nelle competizioni internazionali. Rivederlo oggi, barbuto e radicalizzato, fa impressione. A permettergli di rappresentarci nel mondo dello sport, anche se non ha mai avuto la cittadinanza italiana, sono proprio le regole internazionali del cricket. "Tesseriamo chi ha la residenza da almeno 7 anni e anche chi è nato qui - ha spiegato all'Espresso il presidente della Federazione, Simone Gambino - applicando dunque il famoso ius soli, che in Italia non si riesce invece a far ancora valere per la cittadinanza". I compagni di squadra di Farooq Aftab erano in maggioranza giocatori originari dello Sri Lanka, del Bangladesh e dell’India. L'ultima volta che Marabini lo aveva sentito, circa un mese fa, era perché Aftab gli aveva detto che la sua richiesta di cittadinanza aveva avuto una battuta d'arresto.

"Gli ho consigliato di fare ricorso al Tar contro questa decisione e così ha fatto - ha detto - e adesso, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la notizia dell'espulsione".

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