È stato riconosciuto colpevole dei reati di apologia e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Per questo Omar Nmiki, 35enne marocchino arrestato nel 2017 nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Perugia, dovrà scontare 2 anni e quattro mesi in carcere. Lo ha deciso, per competenza territoriale, la Corte d'Assise di Milano.
Il 35enne operaio edile a Sesto San Giovanni è stato condannato per avere postato su Facebook una decina di video che "inneggiavano e fomentavano sentimenti antidemocratici, di odio religioso, di esaltazione della jihad e del martirio". I giudici hanno inoltre disposto la sua espulsione a pena espiata.
Il pm aveva chiesto per il marocchino una condanna a 3 anni e sei mesi, senza nemmeno le attenuanti generiche "stante la gravità dei delitti in oggetto e perché è già stato condannato in Italia nel 2017 per furto ed è emerso in questa indagine anche il suo coinvolgimento in una piccola attività di spaccio". Inoltre, per il pm il 35enne ha mantenuto "un atteggiamento aggressivo e irrispettoso delle regole e delle istituzioni".
Il legale di Nmiki invece aveva chiesto l'assoluzione con formula piena perché, a suo dire, quella del 35enne sarebbe stata una "legittima manifestazione del pensiero senza istigazione".
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