Cronache

Renzi nella bara: ecco i manifesti choc dei Cobas

I manifesti saranno affissi domani a Pomigliano d'Arco. Prossima un'iniziativa dei Cobas anche per il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

Renzi nella bara: ecco i manifesti choc dei Cobas

Prima la testa mozzata di Vittorio Sgarbi su un corpo di capra, poi la carta igienica contro Gennaro Migliore. Ora Matteo Renzi in una bara. Gli autori sono sempre loro, i Cobas dello stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d’Arco.

Hanno riferito che domani tappezzeranno la città di manifesti con l’immagine macabra del segretario del Pd (fotomontaggio pubblicato nei giorni scorsi dal sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli) circondata da pezzi di articoli di giornale su suicidi di operai e incidenti mortali nelle fabbriche. Vicino vi attaccheranno le locandine funebri che annunciano i funerali immaginari di Renzi per il prossimo 4 marzo, giorno del voto per le elezioni politiche (guarda le foto).

“I manifesti sono circa 200. Li affiggeremo tra Pomigliano e i comuni limitrofi. Stiamo preparando anche un’iniziativa per Luigi Di Maio, ne parleremo nei prossimi giorni”, ha dichiarato Mimmo Mignano, portavoce del gruppo locale dei Cobas. Il segretario del Pd da giorni è atteso a Pomigliano d’Arco. Il circolo cittadino ne aveva annunciato l’arrivo per martedì scorso: sui social avevano pubblicato una locandina senza l’indicazione del luogo dell’incontro. Poi l'avviso: “Matteo Renzi domani 27 febbraio non potrà essere a Pomigliano per motivi di agenda. Dunque stiamo celermente provvedendo alla riorganizzazione dell’evento contando di poterlo accogliere il 28 febbraio o il 1 marzo”. Fino ad ora non è stato ancora comunicato nulla. “Ci si aspettava un arrivo trionfante del leader del Pd e invece da queste parti, a quattro giorni dal voto, Renzi è un fantasma”, ironizzano i Cobas. “Avrà saputo – ipotizzano - che il malcontento è dilagante e che gli operai si stanno organizzando perché sono stanchi di subire in silenzio. Che il suo alfiere napoletano, Gennaro Migliore, la settimana scorsa proprio a Pomigliano è stato sonoramente contestato dagli operai della Fiat, lavoratori di altre fabbriche e gruppi di precari, per i quali le uniche risposte sono stati gli insulti. Se Renzi scappa da Pomigliano è perché ha paura di affrontare in campagna elettorale le questioni principali su cui ha costruito la sua immagine di ‘uomo del fare’, ha paura di accettare la sconfitta”.

Per i Cobas, Matteo Renzi teme le loro contestazioni, ma lo invitano ad “affrontare gli operai a viso scoperto”, e anticipano che se domani non si presenterà a Pomigliano, lo faranno loro rivestendo la città con i manifesti che hanno preparato. Nonostante la vicinanza ai centri sociali napoletani e ai movimenti di lotta dei disoccupati, che hanno dato vita alla lista "Potere al popolo", il gruppo sindacale ha ufficialmente assunto la posizione del “non voto” e da qualche settimana le sue iniziative stanno facendo molto discutere.

Per loro rappresentano un modo per provare a portare al centro della discussione politica i diritti della classe operaia.

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