Cronache

Trapani, per la Diciotti già schierate le magliette rosse dell’accoglienza

Già pronti da questa mattina una decina di attivisti con magliette rosse, schierati per dire no al respingimento dei migranti: “I nostri porti rimangono aperti come è sempre accaduto nella storia”

Trapani, per la Diciotti già schierate le magliette rosse dell’accoglienza

Nell’attesa dell’arrivo della nave Diciotti al molo Ronciglio del porto di Trapani, ecco spuntare puntuali le prime magliette rosse, tanto care ai sostenitori dell’accoglienza incondizionata dei migranti entro i confini italiani.

Una decina di manifestanti, alcuni dei quali in manette per porre l’accento sul dramma dei profughi, ha protestato contro la politica intransigente del nuovo Governo, cercando di appellarsi al buon cuore dei Cinque Stelle: “Non vogliamo dire nulla a Salvini, ma ai grillini chiediamo di non nascondersi dietro il leader della Lega, molti di loro parlano di accoglienza e possono contribuire a una società migliore”. Queste le parole di alcuni manifestanti, riportate da Repubblica.

La parola passa poi al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che non ci sta al massacro mediatico: “Ho rispetto per quello che si sta facendo, attendo gli sviluppi, dopo di che mi auguro che il Ministero faccia sbarcare questi poveri Cristi che hanno bisogno di una prima assistenza e poi capiamo cosa fare. Non è una novità essere per l’accoglienza, non voglio buttarla in polemica. Chi sbaglia paga. Non è con gli spot nè con i sondaggi elettorali che si può governare, bisogna fare delle scelte difficili. Un uomo della caratura di Salvini dovrebbe prendersela con quelli più grossi di lui, diciamo così, perchè c’è un problema in Europa, di alcuni paesi soci dell’Europa…e quindi solidarietà con il Governo se se la piglia con i forti e non con i deboli”, conclude il primo cittadino come riportato da “Itacanotizie”.

Arrivano sul posto anche il fondatore del Movimento Magliette Rosse Francesco Viviano ed alcuni esponenti locali del Pd, tra cui l’ex parlamentare Massimo Fundarò, che così conclude: “I nostri porti rimangono aperti come è sempre accaduto nella storia”.

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