Giulio Tremonti sulla crisi in Catalogna ha le idee chiare. L'ex ministro analizza lo scontro Madrid-Barcellona sotto il profilo storico e sottolinea come la storia e il vento degli "Stati-nazione" sia tornato a soffiare: "La storia, che si credeva finita con la fine del comunismo e l’avvio della globalizzazione, è tornata e corre insieme a noi. Scandita dalla crisi, che le élite pensavano fosse solo finanziaria, e che invece è diventata economica, sociale e infine anche politica. E non si può escludere un effetto di ritorno, dalla politica all’economia, con le società e le banche che potrebbero fuggire dalla Catalogna", ha spiegato Tremonti in un'intervista al Corriere. Poi mette nel mirino l'Europa: "Non fa quello che potrebbe e dovrebbe fare e ha fatto quello che non doveva fare, mirando negli ultimi 30 anni alla progressiva erosione degli Stati nazionali". Poi spiega i motivi che hanno spinto i catalani a scegliere l'indipendenza: "La vita non si riduce solo all’economia. La pressione drammatica del tempo fa riemergere la memoria e la storia, l’identità e la terra, le tradizioni. Anni fa ho scritto sulritorno del “romanticismo”, ed è qualcosa di simile a quello che, in forme diverse, sta emergendo un po’ ovunque. Patria dove riposano le ossa dei tuoi padri". Infine su un richio Catalogna anche in Italia, Tremonti afferma: "In Italia la sequenza è stata: prima il referendum per la Repubblica, poi la Costituzione repubblicana.
In Spagna la sequenza è stata rovesciata negli anni 70: la Costituzione spagnola identifica nel Re non solo la forma di governo, ma addirittura la forma di Stato. Una incorporazione quasi medievale. Una “magia” che sembra non funzionare più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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