Trieste, "L'ho uccisa e nascosta". Confessa l'ex marito

Trovato il cadavere della donna serba scomparsa a Trieste: è stata ammazzata dall'ex marito che ha gettato il cadavere in una discarica del Carso

Trieste, "L'ho uccisa e nascosta". Confessa l'ex marito

L'ha uccisa a Trieste, poi l'ha caricata in macchina e sepolta in una cava di materiale edile sul Carso, al confine tra Slovenia e Italia. È questa la fine di Slavica Kostic, l'ennesima vittima di femminicidio.

Ad ammazzarla è stato l'ex marito, da cui era separata, che l'ha raggiunta nell'appartamento dove viveva a Trieste. La donna, 38enne cittadina serba, era scomparsa dal 26 aprile scorso e solo la confessione dell'omicida, "incastrato" da una serie di indizi e di errori, ha permesso il ritrovamento del cadavere.

La donna era badante e in genere viveva con la famiglia che le dava lavoro, ma aveva anche un appartamento in cui passare i giorni di riposo. Una persona precisa e puntuale, come veniva descritta dai conoscenti. Una sua nipote, e in seguito la figlia, ne avevano segnalato il mancato rientro al lavoro il 26 aprile scorso, e per questo si erano rivolte alla polizia. Da una prima ispezione dell’abitazione, tutto risultava in ordine; ma gli investigatori hanno voluto andare in fondo. L'intervento della Scientifica interregionale di Padova ha permesso di individuare tracce biologiche che dimostravano come qualcuno avesse provato a ripulire l'ambiente dopo un'azione violenta. Gli investigatori si sono quindi concentrati subito sull'ec marito, Dragoslav Kostic, 61 anni, che dopo aver lavorato nel capoluogo giuliano nel settore edile da qualche tempo era rientrato nel Paese balcanico, tornando ogni tanto a Trieste.

Dall’esame del traffico telefonico e autostradale è emerso che la notte del delitto l’uomo era arrivato in città. Ai poliziotti aveva raccontato di essere invece rimasto sempre in Serbia, e aveva prodotto alcune foto della vettura rimasta "accidentalmente" distrutta da un incendio. Circostanza, quest’ultima, smentita da una consulenza tecnica che ha dimostrato la natura dolosa del rogo. Il sostituto procuratore Matteo Tripani ha quindi disposto ieri il fermo di indiziato per l’uomo, che messo alle strette di fronte alle incongruenze del suo racconto ha confessato, facendo anche ritrovare il corpo della donna - in avanzato stato di decomposizione - nella discarica situata poco oltre il confine sloveno, nella località carsica di Kreplje.

Dalle sue ammissioni non è stata ancora chiarita la dinamica del delitto, ma il movente ricalca altri episodi simili di femminicidio: una coppia in crisi e separata, e una contesa sull’appartamento di Trieste, che era stato acquistato dall’uomo ma risultava intestato alla donna.

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