Cronache

Truffa alle banche: catanesi sottraevano denaro con un sistema ad hoc

Si tratta di 14 catanesi che avevano escogitato un sistema sofisticato incassando indebitamente in pochi mesi circa 45mila euro dagli sportelli bancari, tutti sono indagati per truffa e associazione per delinquere

Truffa alle banche: catanesi sottraevano denaro con un sistema ad hoc

Avevano posto in essere un ingegnoso sistema che permetteva loro di prelevare ingenti quantità di denaro dagli sportelli bancari e postali di Catania senza mai averne versato. Un metodo che aveva consentito di cumulare diverse migliaia di euro ma, per fortuna, il giochetto è stato fermato dai carabinieri che hanno individuato i componenti della banda. Si tratta di 14 catanesi: 8 donne e 7 uomini, tutti indagati per i reati di associazione per delinquere e truffa. Le indagini che hanno consentito di risalire ai truffatori sono partite nel 2014, a seguito di alcune segnalazioni partite dagli istituti di credito che avevano subito il danno.

Avviate le indagini con apposite attività tecniche, i militari hanno scoperto il sistema di truffa messo in atto dai 14 indagati, che permetteva di prelevare denaro senza averlo versato approfittando del cosiddetto "ritardo informatico". Quest’ultimo in sostanza è quel vuoto temporale durante il quale gli effetti bancari vengono effettivamente tramutati in disponibilità economica all’avente diritto ancor prima che, di fatto, l’istituto creditizio abbia effettuato gli accertamenti necessari sulla solvibilità dell’assegno e del suo traente. Un sistema particolare ma che allo stesso tempo funzionava con semplicità e rapidità: si avviava con l’apertura di nuovi conti correnti attraverso diversi raggiri, ne faceva seguito un piccolo versamento di soldi consentendo così di far i relativi carnet di assegni e carte bancomat. Dopo questa fase, ne seguiva un’altra attraverso il versamento sul conto corrente attivato degli assegni provenienti da un altro istituto bancario o postale per importi di una certa importanza, emessi a loro volta da complici che avevano contestualmente acceso altri simili conto correnti.

Superato questo step, si attendeva il tempo necessario che consentisse al sistema informatico di rendere effettivamente disponibile la somma versata, anche se di fatto, nel frattempo, non era stata svolta alcuna verifica. I delinquenti, attendendo la mezzanotte, si recavano entro qualche ora dopo negli sportelli interessati a prelevare la somma così resa disponibile tramite operazioni on line:bonifici, versamenti su carte prepagate e anche ricariche telefoniche, sino a svuotare il conto.

Gli artefici della truffa avevano anche messo in atto una finta attività commerciale intestata ad uno dei “soci” dell’organizzazione, attraverso la quale erano in grado di utilizzare, quando occorreva, il sistema Pos con le carte bancomat degli stessi complici per simulare falsi pagamenti. In questo modo velocizzavano le operazioni di incasso.

Il sistema messo in atto ha consentito ai catanesi di mettere in tasca in pochi mesi circa 45mila euro.

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