Gli studenti scendono in piazza. A Milano scontri con la polizia

Uova contro l'Expo e vernice rossa contro gli agenti. Studenti e precari protestano contro la riforma del governo Renzi

Gli studenti scendono in piazza. A Milano scontri con la polizia

Centinaia di studenti sfilano in tutta Italia contro "La buona scuola" del governo Renzi. Da Milano a Torino, da Roma a Napoli, in tutta Italia sono stati organizzati cortei di studenti e precari che manifestano muniti di striscioni e gomme "per cancellare la riforma".

Milano

A Milano i manifestanti si sono scontrati con la polizia. Una volta arrivati in piazza Einaudi, nei pressi del Palazzo della Regione Lombardia, gli studenti avrebbero voluto superare il blocco delle forze dell’ordine per avvicinarsi ancora di più alla Regione. In segno di protesta, contro la scelta di far finire lì la manifestazione, hanno prima dipinto una simbolica linea rossa sull’asfalto, poi hanno gettato della vernice sulla polizia in assetto antisommossa. Le forze dell’ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e hanno proceduto all’identificazione di uno dei manifestanti. Poco prima erano state lanciate delle uova contro l’Expo Gate di largo Cairoli.

Roma

È partito da piazza della Repubblica nella Capitale il corteo degli studenti. In testa un grande striscione con su scritto: "12 marzo, una generazione che non si arrende". I manifestanti hanno acceso fumogeni colorati e urlato al megafono: "Questo è l'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l'austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno".

Napoli

Anche gli studenti partenopei hanno partecipato alla protesta contro "una riforma che manda a casa la scuola pubblica". Gli slogan urlati dai giovani manifestanti vanno da "La scuola è nostra e non di chi la giostra" a "ridateci la scuola". "Siamo in piazza - spiega uno studente -per contestare la privatizzazione della nostra scuola". Gli insegnanti rivendicano il diritto all'assunzione e "non una elargizione da parte del Governo".

Torino

Nel capoluogo piemontese, pennarelli e matite lanciati dal corteo sono stati lanciati verso la sede cittadina del Miur.

I ragazzi, con cartelli e striscioni in corso Vittorio Emanuele II, arrivati davanti al portone del Miur, protetto da un cordone di forze dell’ordine, hanno lasciato i loro cartelli a terra e hanno proseguito il corteo.

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