Cronache

Uccise il ladro che gli svaligiò casa: condannato per omicidio

L'avvocato Francesco Palumbo è stato condannato per omicidio volontario a 14 anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Latina. Nell'ottobre del 2017 aveva sparato 12 colpi di pistola ai ladri che avevano svaligiato la casa dei genitori, uccidendo il 42enne Domenico Bardi

Uccise il ladro che gli svaligiò casa: condannato per omicidio

Sparò al ladro che aveva appena rubato nella casa dei genitori e lo uccise. Ma per i giudici non fu legittima difesa e l’avvocato Francesco Palumbo è stato condannato a 14 anni di carcere dai giudici del tribunale di Latina per aver ucciso Domenico Bardi.

Il furto, la fuga e gli spari

La vicenda risale al 2017. Il 17 ottobre l’allarme nella casa del padre dell’avvocato civilista Francesco Palumbo suonò diverse volte. Sul telefono arrivarono almeno due sms. Palumbo uscì di casa per andare in via Palermo, dove si trova l’abitazione dei genitori e portò con sé la pistola. Una volta sul posto si fermò in cortile e uno dei ladri, forse il palo, lo affronta. Palumbo vide però delle persone scendere da una scala accostata alla finestra della casa di famiglia e a quel punto esplose dodici colpi, sei dei quali a segno che uccisero il 42enne Domenico Bardi, di Napoli, mentre rimase ferito il complice Salvatore Quindici, che riuscì a darsi alla fuga insieme al palo. Nelle ore successive le forze dell’ordine provarono a ricostruire l’accaduto e l’avvocato Palumbo ha sempre sostenuto che gli avessero puntato contro una pistola e di non aver avvertito subito le forze dell’ordine in quanto l’allarme dell’appartamento dei genitori suonava spesso e dunque non era improbabile che fosse un falso allarme. Gli altri complici di Bardi furono arrestati qualche giorno dopo dalla squadra mobile di Latina.

La Corte d’Assise: “È stato omicidio volontario”

Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero di Latina Simona Gentile aveva chiesto 12 anni per l’avvocato Francesco Palumbo, mentre i legali dell'imputato, gli avvocati Leone Zeppieri e Tommaso Pietrocarlo, avevano chiesto l’assoluzione, puntando sulla legittima difesa e sul fatto che l'avvocato non avesse sparato per uccidere. La Corte d'Assise, dopo quattro ore di camera di consiglio, ha optato però per una pena più dura: 14 anni di reclusione. Scontato il ricorso in Appello da parte dei difensori dell’imputato. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni.

Nel corso del dibattimento l’avvocato Palumbo ha provveduto al risarcimento alle parti offese con 300mila euro in contanti e un appartamento.

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