Le ultime parole di Stano a polizia: "Non denuncio perché ho molta paura"

Il racconto di Antonio: "Mi picchiavano con bastoni e mazze, su mani, ginocchia e ventre"

Le ultime parole di Stano a polizia: "Non denuncio perché ho molta paura"

"Non ho mai fatto denuncia perché ormai non ne ho le forze e ho molta paura". Sarebbero state queste le ultime parole che Antonio Stano era riuscito a dire alla polizia, che lo aveva soccorso in casa sua, lo scorso 6 aprile, dopo l'ultima aggressione subita dalla baby gang a Manduria.

Era stata una vicina a chiamare la polizia, vedendo che Antonio non usciva di casa da giorni, dopo l'ultima incursione dei bulli, otto dei quali sono stati arrestati questa mattina. Quando gli agenti erano arrivati a casa dell'uomo lo avevano trovato "in condizioni precarie di igiene e salute, dichiarava di non mangiare da una settimana perché aveva il timore di uscire fuori casa per fare la spesa". Dopo l'arrivo di polizia e 118, il pensionato aveva deciso di sporgere denuncia contro quei ragazzi che lo tormentavano da tempo.

Aveva raccontato tutto agli inquirenti e, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe descritto anche una delle aggressioni più violente, avvenuta di notte, in casa sua: "Ricordo che circa un mese fa dopo mezzanotte sono entrati dentro casa. Ricordo che quando sono entrati in casa erano cinque o sei o impugnavano delle mazze con le quali mi hanno più volte picchiato sulle mani, sui fianchi, sul ventre e sul ginocchio. Ricordo che in quell’occasione hanno buttato a terra un sacco di cose in casa, tra cui un televisore che mi hanno rotto. Infine mi hanno rubato 300 euro e sono scappati via". Queste le parole che Antonio avrebbe confidato agli inquirenti, aggiungendo come la brutalità delle violenze lo traumatizzasse al punto di non ricordare nemmeno precisamente cosa succedesse in quei momenti: "Quando sono stato aggredito mi sono talmente spaventato da non ricordare i volti degli aggressori".

Oggi, durante una conferenza stampa, il procuratore ha parlato degli arresti degli 8 giovani, indagati per reati di torture e sequestro, definendoli "microcriminali organizzati e violenti per noia". A detta del procuratore,"parlare di baby gang non rappresenta compiutamente la vicenda.

Sono in questo caso micro criminali organizzati che hanno posto in essere una serie di incursioni nell'abitazione del povero Stano, lo hanno terrorizzato e fatto oggetto delle vessazioni più inverosimili, rimanendo sordi alle invocazioni dell'uomo, che sull'uscio di casa ha subito un'aggressione violenta di pugni, calci, sputi".

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