Gira sul web il video finto di Trump trascinato fuori dalla Casa Bianca ancora aggrappato alla scrivania e si sono diffusi molti pettegolezzi su questo tema, tutti volti a screditarlo, finché ieri è stata fatta trapelare la notizia su come andranno davvero le cose: il Presidente uscente andrà alla Joint Base Andrews, nei pressi di Washington, per una cerimonia molto spartana, al termine dalla quale avrà diritto di usare per l'ultima volta l'Air Force One che lo porterà nella sua residenza definitiva di Mar A Lago, in Florida. È la prima volta che un Presidente non aspetta il successore nella White House per fare gli onori di casa, ma Trump non ha riconosciuto la validità dell'elezione del suo avversario e non intende lasciargli le chiavi di casa sotto lo zerbino.
Il suo mancato riconoscimento è stata l'origine dei sanguinosi tumulti di Capitol Hill del 6 gennaio, per i quali Trump si trova in stato d'accusa davanti al Congresso, dove la Camera ha già votato per l'impeachment. I protocolli istituzionali americani sono draconiani: mentre il capo del FBI avverte in tv che farà arrestare tutti coloro che parteciparono ai tumulti «ovunque vi siate nascosti, non importa quanto lontano», il Servizio Segreto che si occupa soltanto della Casa Bianca come istituzione - è stato allertato pure dalla agitatissima Nancy Pelosi (presidente del Congresso) affinché garantisse di sloggiare l'ex presidente anche se si fosse aggrappato alle tende facendo i capricci. Sembra più realistica l'ipotesi secondo cui il Presidente uscente inonderà il Paese di «pardon», che la Costituzione americana consente al Presidente di concedere dal momento che la Presidenza della federazione fu concepita come una monarchia costituzionale elettiva, ma pur sempre una monarchia, dunque con il capo dello Stato federale provvisto di alcuni poteri sovrani come quello del perdono. Tutti i Presidenti hanno usato questo privilegio con discrezione e secondo regole dettate dalla consuetudine. Secondo tele-gossip la più attiva sui social -, Trump avrebbe l'intenzione di lanciare come coriandoli editti di impunità per amici e parenti, a cominciare da suo genero Kushner, e per quasi tutti coloro che hanno collaborato con lui persino dopo aver rotto clamorosamente, come il famoso inventore del sovranismo Steve Bannon. Secondo un frequente gossip, Trump avrebbe chiesto all'ufficio legale di White House di valutare l'ipotesi di perdonare se stesso concedendosi l'immunità e impunità di fronte a qualsiasi accusa relativa agli anni trascorsi alla Casa Bianca.
In vista dell'ora zero che metterà fine formale all'era di Donald Trump, sale l'eccitazione e la capitale è stata messa in stato d'assedio militare dalla Guardia Nazionale, con il divieto assoluto ai cittadini di festeggiare Joe Biden e Kamala Harris: tutto sarà mediatico e in streaming con mascherina, pronte manette e arresto per chi si farà vedere in giro per strada, cosa che ferisce ulteriormente l'identità istituzionale degli americani perché l'Inauguration Day è una specie di super Thanksgiving. Trump oscilla tra furia e depressione, ma ha deciso di tenere un profilo basso per non offrire pretesti a quei senatori repubblicani che pensavano di votare contro di lui, convalidando l'impeachment già votato dalla Camera, aprendo scenari ben peggiori. La decisione del secondo impeachment è stata promossa dalla implacabile presidente del Congresso Nancy Pelosi per ottenere un risultato inaudito nella storia degli Stati Uniti: macchiare la fedina penale del cittadino Trump per renderlo non candidabile alle presidenziali del 2024.
Tutto dipenderà dal successo o dall'insuccesso economico di Joe Biden e Kamala Harris. L'incubo di un ritorno di Trump dipenderà da loro.
Prima che il Covid flagellasse l'economia, la ricetta Trump aveva funzionato: un brutale taglio delle tasse ha generato un enorme aumento sia della ricchezza che dei posti di lavoro per immigrati ed afroamericani. Biden promette pace sociale e pacificazione politica, ma sarà una strada tutta in salita.
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