Cronache

I migranti "fantasma": riecco il business per lucrare sui centri

Un'associazione culturale, la Omnia Academy, è arrivata a fatturare fino a 5 milioni di Euro ospitando "migranti fantasma" in strutture vuote. Gli inquirenti sospettano una truffa milionaria nei confronti dello Stato

I migranti "fantasma": riecco il business per lucrare sui centri

Tutto ha avuto inizio quasi per caso. Un tunisino fermato per strada dalle forze dell'ordine, fornendo il suo nominativo, ha permesso la scoperta di una truffa milionaria fatta sfruttando il business sui migranti da accogliere.

Quel soggetto fermato infatti, è risultato ospite di diverse strutture adibite all'accoglienza. Da qui i primi sospetti degli inquirenti i quali, una volta avviate le indagini, hanno scoperto che un'associazione culturale lucrava sull'accoglienza. Si tratta della Omnia Academy, con sede a Favara, in provincia di Agrigento.

Il tutto con un meccanismo molto semplice: veniva gonfiato il numero di migranti ufficialmente ospitati nelle proprie strutture. In alcuni casi un solo migrante veniva registrato in più centri di accoglienza gestiti dalla Omnia Academy, in altri nel registro delle persone ospitate risultavano migranti in carcere. Gente quindi non accolta realmente nelle proprie strutture, ma per il quale lo Stato erogava contributi per l'accoglienza.

Dopo il blitz scattato il 18 febbraio scorso, in cui la Guardia di Finanza ha messo sotto inchiesta sei persone riconducibili all'associazione culturale ed ha sequestrato beni per un valore complessivo di 1 milione e 500mila Euro, nelle scorse ore sarebbero state inviate le notifiche di conclusione delle indagini.

L'inchiesta, come raccontato su Repubblica da Alan David Scifo, è partita proprio dal tunisino che durante un controllo di routine ha fornito le proprie credenziali. Il suo nome, dopo le prime ricerche, è comparso nei registri di più strutture di accoglienza della Omnia Academy.

I finanzieri si sono recati così, nelle settimane successive, negli edifici gestiti dall'associazione. In molti casi si trattava di case disabitate. Migranti fantasma dentro strutture fantasma, in questa maniera secondo gli inquirenti i sei indagati avrebbero messo in tasca ai danni dello Stato almeno un milione di Euro. Ma forse anche di più.

La truffa si sarebbe articolata anche su altri fronti, ad esempio emettendo fatture con cifre molto elevate per le spese di acqua, cibo e persino calzature per ogni migrante ospitato. Il fascicolo, curato dal sostituto procuratore di Agrigento Salvatore Vella e dal pubblico ministero Elenia Manno, a breve dovrebbe portare all'inizio del processo per i sei principali sospettati.

Anche se l'inchiesta potrebbe riguardare altri soggetti. La Omnia Academy ha infatti dichiarato fatturati fin troppo onerosi per essere una “semplice” associazione culturale. Nel 2013 ha guadagnato 1 milione e 300mila Euro, nel 2014 addirittura cinque milioni di Euro. Possibile che nessuno si sia accorto di queste cifre e di un salto nel fatturato così ben evidente?

La lente di ingrandimento delle indagini potrebbe quindi essere rivolta nelle prossime settimane anche sugli enti di controllo. L'inchiesta ha permesso di fare luce su una delle vicende più clamorose relative al business dell'accoglienza.

La Omnia gestiva infatti 15 centri, almeno sulla carta, tra le province di Agrigento e Caltanissetta.

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