Cronache

Draghi e il piano su due binari. Cosa c'è dietro l'accelerazione

Il governo italiano accelera sui vaccini, lavorando su due strade parallele, che dovrebbero garantire la copertura vaccinale a 60 milioni di italiani per fine giugno

Draghi e il piano su due binari. Cosa c'è dietro l'accelerazione

60 milioni di italiani vaccinati entro la fine di giugno. È questo l’obiettivo del nostro governo per sconfiggere il Covid-19. Per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge il governo sta lavorando al piano vaccinale su due strade parallele. Come riporta il Corriere della Sera, la prima è costituita dalla somministrazione dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna, utilizzati per gli over 80 e le persone fragili, come i malati oncologici, gli immunodepressi, i disabili, i gravemente obesi.

Il secondo binario utilizzato è quello dei vaccini AstraZeneca e il nuovissimo Janssen, il vaccino della Johnson & Johnson. Dopo le polemiche dei tagli operati da AstraZeneca in Europa, la casa farmaceutica anglo-svedese ha consegnato nella serata di ieri 8 marzo, 684.000 dosi. Secondo quanto annunciato dal Ministero della Difesa, domani inizierà la distribuzione nelle varie regioni con i mezzi della Difesa nell'ambito dell"Operazione Eos'. AstraZeneca e Jenssen verranno somministrati anche agli over 65, fino a 79 anni e in buona salute, e ai lavoratori delle categorie a rischio. Il siero resta però non somministrabile “ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid-19".

Di doppio binario su cui lavorare, è ciò di cui ha parlato il presidente del consiglio Mario Draghi in videoconferenza, sottolineando che saranno privilegiate “le persone più fragili e le categorie a rischio”. Come scrive Marco Antonellis su Italia Oggi, l'obiettivo è la ripartenza del Paese: "Se si riesce a debellare il virus entro l'estate sarà poi possibile far ripartire l'economia in autunno", spiegano fonti di maggioranza. Ieri il premier ha invitato gli italiani a fare la propria parte: "Ognuno deve fare la propria parte per contenere la diffusione del virus". Il governo punta quindi su un’accelerazione delle vaccinazioni, da completare entro la fine dell'estate, per avviare una ripartenza in autunno. "La pandemia non è sconfitta", ha affermato Draghi, che ha aggiunto: "Ma con l'accelerazione del piano vaccini si intravede una via d'uscita non lontana. Ringrazio i cittadini per la loro disciplina e per l'infinita pazienza".

La campagna vaccinale dipenderà soprattutto dal numero di dosi promesse dalle case farmaceutiche. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha reso noto che AstraZeneca ha consegnato meno del 10% delle dosi pattuite nel primo trimestre di quest’anno. La Von der Leyen ha sostenuto l’Italia nella decisione del nostro governo di non esportare dosi di vaccino nei paesi extra europei, scelta dettata dai tagli che AstraZeneca ha operato in Italia e in tutta Europa. Da qui la decisione di Draghi di fermare l’export di 245.000 dosi verso l’Australia. Intanto si lavora anche sul fronte dei punti vaccinali, ovvero i luoghi preposti alle vaccinazioni. L’ufficio del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo sta lavorando con la Protezione Civile per aumentare i nuclei vaccinali mobili, che al momento sono 142, con l’obiettivo di arrivare a 200.

Al via anche un altro protocollo con Confindustria, per vaccinare sul posto di lavoro.

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