Un primo dato molto importante riguardante i vaccini sarebbe emerso da uno studio condotto negli Stati Uniti sul personale sanitario. Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco e docente di microbiologia all'università di Roma Tor Vergata, intervenendo alla trasmissione Agorà in onda su Rai Tre ha spiegato che “nel 90% il vaccinato non infetta. E se infetta", avendo una carica virale "molto molto bassa, dà un'infezione lieve e quasi sempre asintomatica”. Una notizia degna di nota sulla capacità dei vaccini anti-Covid di riuscire a proteggere non solo la persona dalla malattia, ma anche gli altri dal rischio di infezione. Questa è tra l’altro una delle domande più ricorrenti da quando sono in uso i vaccini per combattere il virus, ovvero se chi si sottopone a vaccinazione può ancora essere un pericolo per gli altri cittadini.
Come riportato da La Stampa, fin dai primi studi gli esperti hanno spinto verso la cautela. Infatti, inizialmente gli studi si erano concentrati soprattutto sulla capacità del vaccino di prevenire la malattia sintomatica. Raramente erano stati indirizzati a studiare l’infezione o la trasmissibilità. Gli esperti si erano basati solo su dati pre-clinici per asserire che i vaccini a mRna avrebbero potuto probabilmente bloccare anche l’infezione. Ma non vi erano comunque dati certi. Intanto, la vaccinazione di massa che è già avvenuta sia in Gran Bretagna che in Israele, può aiutare a rispondere al quesito.
Secondo quanto emerso da questi due Paesi, tutti i vaccini al momento in uso ridurrebbero in modo sostanziale la mortalità, i ricoveri e le infezioni. Le vaccinazioni hanno ridotto la diffusione del Covid, andando quindi a interrompere la catena dei contagi e, almeno quelle a mRna a bloccare in modo efficace l’infezione asintomatica. Per quanto riguarda invece quelle basate su adenovirus, ci sarebbero comunque evidenze che la trasmissione del virus sia bloccata. Quindi, si potrebbe ben pensare che chi è vaccinato non contagia.Naturalmente, come ci sentiamo ripetere ormai da mesi, nessun vaccino è efficace al 100% e qualche eccezione potrebbe esserci. Comunque, l'agenzia federale degli Stati Uniti "Center for Disease Control and Prevention" che si occupa di dare le linee guida in materia di sanità pubblica, ha recentemente aggiornato i protocolli che riguardano le persone vaccinate. Negli Usa chi ha già ricevuto anche la seconda somministrazione di siero, in caso di contatti con persone positive, può evitare sia di sottoporsi ai tamponi che di mettersi in quarantena. L’Europa starebbe lavorando a un passaporto vaccinale che dia la possibilità di muoversi senza problemi da un Paese membro all’altro.
Anche in Italia chi ha terminato l’iter di vaccinazione potrebbe non essere costretto a eventuali tamponi e quarantene. In questo modo si potrebbero far ripartire anche le attività che più di altre hanno sofferto la pandemia, come le palestre, i teatri e i cinema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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