Vallanzasca si difende: "Sono stato incastrato"

A giugno sorpreso a rubare mutande. "Mi ha avvicinato un ragazzo, sarà stato lui"

Vallanzasca si difende: "Sono stato incastrato"

"Mi hanno incastrato". Questa la spiegazione che Renato Vallanzasca dà ai giudici del tribunale di Milano dove è a processo per aver rubato due paia di boxer e altre cose di poco valore in un supermercato mentre era in semilibertà.

"Perché mi è stata fatta una cosa del genere non lo so, io so soltanto che entro Natale avrei dovuto discutere della mia liberazione condizionale e potevo tornare libero", dice oggi l'ex capo della banda della Comasina arrestato lo scorso 13 giugno per un furto in un supermercato di viale Umbria, "Io quelle cose non le ho rubate. Tutti i miei sforzi sono stati vanificati da un cretino, da un pazzo, forse un malato di malavita".

Vallanzasca ha detto infatti che mentre faceva la spesa è stato avvicinato da un giovane che lo chiamava "zio Renato" e che si era presentato come un suo fan. "Ho visto un giovane di circa 30 anni", ha spiegato, "E mi ha detto ti ricordi di me? Ti ho sempre mandato i saluti tramite zia Antonella. Ha insistito dicendo di averlo avvicinato alla festa di un blog che gestivo anni fa con la mia ex moglie e di essere stato a tavola con lui a un matrimonio". Il ragazzo si sarebbe offerto di aiutarlo portandogli la borsa, ma arrivato alla cassa e fermato dalla Vigilanza l'ex bandito si sarebbe accordo di avere altro materiale (come cesoie, concime per piante e - appunto - due mutande) nella sporta.

Tra l'altro, ha continuato, lui le mutande non le compra al supermercato e quelle rubate non erano neanche della sua taglia. "Le immagini delle telecamere e le impronte digitali potevano essere la mia salvezza, ma sono state distrutte", ha aggiunto, "Chiedo di poter vedere Vallanzasca che ruba davanti alla telecamere e nel supermercato sotto casa sua. Abito a 100 metri dal supermercato, ci sono almeno tre o quattro cassiere che mi hanno riconosciuto e mi salutano.

Di tutti i posti che ci sono a Milano, dovevo andare proprio vicino a casa a farmi inguaiare, dove conoscono anche la mia donna? Se fosse vera questa storia preparatemi un posto al manicomio che sarebbe quello più adatto per uno come me".

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