Mail, soldi e contratti: tutti i segreti dell'indagine sul palazzo di Londra

Disposto l'arresto per Torzi, ma lui è a Londra. Il gip: "Allarmante è la facilità con cui il broker e i suoi collaboratori siano riusciti a organizzare le operazioni fraudolente"

Mail, soldi e contratti: tutti i segreti dell'indagine sul palazzo di Londra

Occhi puntati sul Vaticano, dopo la notizia dell'ordinanza di custodia cautelare emessa questa mattina dal gip del Tribunale di Roma Corrado Cappiello nei confronti di Gianluigi Torzi (41 anni), broker finanziario salito agli onori della cronaca per la vicenda della compravendita dell'immobile sito al n.60 di Sloane Avenuea (Londra). Su questo fatto, che ha portato a Torzi un profitto di ben 15 milioni euro, è già stata avviata un'inchiesta da parte dell'Autorità Giudiziaria Vaticana.

Il provvedimento d'arresto è scattato in seguito alla richiesta della procura della Repubblica di Roma. Oltre a Torzi, a trovarsi al centro delle indagini condotte dalla guardia di finanza sono anche il 52enne Giacomo Capizzi, il 43enne Alfredo Camalò ed il 54enne Matteo Del Sette. I tre sono stati colpiti dalla misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di commercialista o uffici direttivi di imprese per la durata di 6 mesi.

Tutti quanti gli uomini coinvolti nella vicenda sono indagati a vario titolo per emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Nei confronti di Gianluigi Torzi anche l'accusa di autoriciclaggio.

I fatti

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, l'attività investigativa ha avuto inizio dopo la richiesta di assistenza giudiziaria da parte del Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano. Lo scopo era quello di indagare in merito a "reati commessi da vari pubblici ufficiali che avrebbero distratto somme di denaro gestite dalla Segreteria di Stato, consentendone il reimpiego per finalità speculative anche in Italia da parte di soggetti estranei al Vaticano, tra cui Torzi Gianluigi".

Il gip di Roma ha inoltre spiegato che a denunciare il caso è stato il Direttore Generale dell'istituto per le Opere di Religione"a seguito di una lettera presentata il 4.06.2019 dalla Segreteria di Stato L della Santa Sede, avente ad oggetto una richiesta di finanziamento, per un importo di 150 milioni di euro, motivata da non meglio precisate 'ragioni istituzionali'". I controlli che sono seguiti hanno mostrato che "la richiesta di finanziamento era prodromica all'estinzione, per il tramite dello studio legale inglese Mischon De Reya, di un mutuo acceso su di un immobile sito in Londra, 60 Sloane Avenue, di proprietà della società off-shore 60 SA Limited, acquistata in data 2.05.2019 dalla Segreteria di Stato e ceduta dalla società di diritto lussemburghese Gutt Sa".

Gli accertamenti effettuati dallo Ior e dall'ufficio dei Revisore dei Conti hanno dimostrato che"le acquisizioni di immobili a fini di investimento non possono essere compiute dalla Segreteria di Stato, essendo riservate all'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica: inoltre, l'investimento in questione non risulta in nessun documento ufficiale trasmesso dalla Segreteria di Stato al Consiglio dell'Economia".

Ma non finisce qui. Stando a quanto scritto dal gip e riportato da AdnKronos, Torzi avrebbe alle spalle ulteriori precedenti penali per abusiva attività finanziaria, truffa, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il broker si trova inoltre sotto indagine anche per vicende connesse al reato di bancarotta fraudolenta, propria ed impropria, per quanto riguarda il gruppo Tag Comunicazioni. Tutto ciò ha reso assolutamente necessario il provvedimento di arresto. Anche perchè, come ha precisato il giudice per le indagini preliminari, Torzi potrebbe continuare a commettere reato anche se contretto agli arresti domiciliari.

Ad incastrare il broker anche conversazioni whatsapp ed e-mail rinvenute sui suoi dispositivi elettronici da parte degli uomini delle fiamme gialle, che hanno così ricostruito"un'ulteriore vicenda illecita, relativa all'emissione e all'annotazione di fatture per operazioni inesistenti".

Mail, contratti e ricatto

In merito all'immobile di Londra, il 60 Sloane Avenue,"in data 5.06.2020, l'autorità giudiziaria vaticana ha emesso un mandato di cattura nei confronti di Torzi Gianluigi per il reato, tra gli altri contestati, di estorsione", si legge nell'ordinanza. Dopo aver comunicato la sua intenzione di non cedere l'edificio, detenuto fiduciariamente tramite Gutt Sa, il broker"aveva costretto gli emissari della Segreteria di Stato a corrispondergli l'importo complessivo di 15 milioni di euro a fronte di due fatture per prestazioni inesistenti emesse, l'una, in data 1.05.2019, per 10 milioni di euro, da Lighthouse group investments unlimited (pagata dallo studio legale inglese Mischon De Reya) e l'altra, in data 2.05.2019, per 5 milioni di euro, da Sunset enterprise ltd".

Il giudice per le indagini preliminari ha quindi ricostruito tutti i passaggi, un vero proprio giro di email, denaro e contratti. Nel 2014 la Segreteria di Stato acquista i fondi della società Athena capital fund sicav-fis sca (Lussemburgo), all'interno dei quali erano contenute anche le quote delle società proprietarie dell'immobile di Londra. "Tale investimento", si legge nel documento del gip,"è stato preceduto dalla partecipazione nel fondo Athena capital global opportunities capital fund, attraverso la concessione di prestiti alla Segreteria di Stato da parte del Credit Suisse e della Banca Svizzera Italiana, per un importo di oltre 200 milioni di Usd tra il 2013 ed il 2014". Poi, nel novembre del 2018, la Segreteria di Stato disinveste le quote del fondo e acquista l'edificio di Londra. Tanti i contratti sottoscritti per l'operazione da parte di"monsignor Alberto Perlasca, in qualità di procuratore del Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Edgar Robinson Pena Parra".

Il 22.11.2018 viene sottoscritto un contratto quadro, il cosiddetto Framework Agreement, che vede come parti Gutt sa, Athena capital fund sicaV e la Segreteria di Stato. Nel documento si prevedeva entro il 29.11.2018 "l'acquisto da parte di Gutt sa dell'intera catena societaria proprietaria dell'immobile (60 sa limited), il pagamento ad Athena capital fund di 40 milioni di Gbp, la cessione ad Athena capital fund da parte della Segreteria di Stato delle quote del fondo Athena capital global opportunities fund da essa detenute". Gutt sa, spiega il gip, avrebbe agito in qualità di agente della Segreteria di Stato per la gestione dell'immobile.

Un secondo contratto viene sottoscritto in data 22.11.2018, il Share purchase agreement, fra Gutt sa e la Segreteria di Stato: in tale documento si sancisce "l'acquisto da parte della Segreteria di Stato, al valore simbolico di 1 euro, di 30.000 quote prive di diritto di voto (azioni di categoria A) di Gutt sa detenute da Gianluigi Torzi, rimasto titolare delle altre 1.000 quote aventi diritto di voto (azioni di categoria B)".

Nel maggio del 2019, Gianluigi Torzi "ha ceduto il 100% delle quote di 60 sa limited alla società di diritto inglese london 60 sa limited, costituita il 27.03.2019 dalla Segreteria di Stato Vaticana, riacquisendo le 30.000 azioni senza diritto di voto di Gutt sa". Ma tale cessione, avvenuta a titolo gratuito almeno in apparenza, sarebbe in realtà"costata alla Segreteria di Stato altri 15 milioni di euro, corrisposti in favore di due società riconducibili a Gianluigi Torzi, la Lighthouse group investments unlimited e la Sunset enterprise ltd". In particolare, la vicenda che ha portato al pagamento dei 15 milioni di euro "è stata descritta dal dipendente della Segreteria di Stato Fabrizio Tirabassi come un vero e proprio ricatto".

"Dagli atti trasmessi dal Promotore di Giustizia", si legge nell'ordinanza, "emerge che Gianluigi Torzi, a partire dal mese di dicembre 2018, avrebbe incominciato ad avanzare richieste economiche del tutto ingiustificate e sproporzionate".

Le parole del gip

Parlando delle azioni commesse dal broker, il gip di Roma Corrado Cappiello ha descritto come allarmamente la facilità con cui Torzi ed i suoi collaboratori siano riusciti a mettere in piedi le loro operazioni fraudolente."Individuando e sostituendo in brevissimo tempo le società da utilizzare per l'emissione e l'utilizzo delle fatture false, necessarie per riscuotere un cospicuo credito personale, celato da fittizi contratti di consulenza, predisposti all'uopo da professionisti, anche attraverso la falsa retrodatazione della variazione del codice Ateco", si legge nell'ordinanza. "Analogamente a dirsi per la rapidità di reinvestimento in Italia degli ingenti (15 milioni di euro) proventi illeciti delle condotte perpetrate da Torzi ai danni della Segreteria di Stato". Una vera e propria strategia economica finalizzata a frodare il Fisco.

Torzi è a Londra

Al momento gli uomini del comando provinciale della Guardia di finanza di Roma non hanno potuto dare esecuzione al provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip, che ha disposto l'arresto in carcere. Il broker, infatti, non è Italia, ma si trova a Londra. Proprio per questa ragione la procura della Repubblica di Roma ha richiesto la cooperazione giudiziaria internazionale. I tempi potrebbero essere lunghi, dal momento che la Gran Bretagna non fa più parte dell'Ue.

Intanto il legale che assiste Torzi, il dottor Marco Franco ha commentato la notizia dell'arresto ai microfoni dell'AdnKronos. "Impugneremo questo provvedimento davanti al Riesame", ha dichiarato l'avvocato.

"Sono sconcertato dalla lettura del provvedimento del gip di Roma. Mi sembra la sintesi ancora più inconsistente della tesi Vaticana, già fatta a pezzi dal primo giudice che ha avuto occasione di esaminare gli atti, cioè quello inglese", ha concluso.

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