Cronache

Adesso spunta una "lista nera": ecco cosa succede in Vaticano

Il Papa avrebbe pronte altre "purghe". In Vaticano c'è preoccupazione per una presunta "black list". Il caso Becciu potrebbe dare il via

Adesso spunta una "lista nera": ecco cosa succede in Vaticano

"Altri cadranno". Questa è la voce che circola in Vaticano dopo il caso Becciu. Il Papa non ammette errori: la linea di Bergoglio punta alla trasparenza assoluta. In materia di finanze come in altre. E la battaglia, tra le mura leonine, potrebbe essere appena iniziata. Anche nel "cerchio magico" di Francesco. Quello di cui, secondo i retroscena dei tradizionalisti, pure il cardinale Becciu faceva parte.

Jorge Mario Bergoglio non bada dunque agli "schieramenti". Non si tratta di essere o di non essere "bergogliani". Non è importante se si è ritenuti dei progressisti o dei conservatori. Il pontefice argentino, dopo un faccia a faccia, ha privato il cardinale dei suoi diritti da porporato. Non solo: il porporato sardo non è più il prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Becciu si è difeso in conferenza stampa, negando ogni sussistenza delle accuse che gli sarebbero state rivolte (peculato), ma la decisione sembra essere stata presa. Non è semplice immaginare che l'ex arcivescovo di Buenos Aires cambi idea nel corso delle prossime settimane. C'è - questo sì - chi lo vorrebbe.

Il quesito che gira attorno alle mura leonine, tuttavia, riguarda una possibile "black list". Una "lista nera" composta da nomi di alti ecclesiastici che, prescindendo da questa storia dell'Obolo di San Pietro (Becciu è stato "dimissionato" senza un processo, e bisognerà aspettare per comprendere la verità dei fatti) e dalla sua gestione, potrebbero aver deluso le aspettative del Santo Padre in questi sette anni di pontificato. Stando a quanto riportato dall'Huffington Post, che racconta di come "altre teste" stiano per "cadere", il problema, nei suoi tratti complessivi, potrebbe interessare pure la visita degli ispettori del Consiglio d'Europa. Perché guarderanno ai conti della Santa Sede per una quindicina di giorni. Un banco di prova non secondario per la "rivoluzione" di Francesco. Un appuntamento in cui forse potrebbero emergere altri aspetti.

Questa storia della trasparenza interna e verso l'esterno va avanti sin dai tempi del pontificato di Joseph Ratzinger, che aveva provato a riformare lo Ior. Bergoglio ha fatto approvare il nuovo codice degli appalti e dei contratti, ma non è stata quella l'unica mossa dell'ex superiore provinciale dei gesuiti. In linea di principio, la direzione intrapresa è quella di omologarsi con le regole degli istituti bancari e finanziari tout court. La sensazione è che, una volta terminata la bufera, tra i sacri palazzi si cercherà di comprendere se possano esistere altri casi per cui il vescovo di Roma potrebbe decidere d'intervenire. Fare nomi è pressoché impossibile: quello che è accaduto a Becciu non era stato pronosticato, e con buone probabilità non era neppure pronosticabile. E poi c'è chi, nel campo tradizionalista, non pensa che Bergoglio sia una vittima di Becciu e anzi rimarca la collaborazione tra i due nel corso del regno dell'argentino.

Il "cerchio magico" si trova nella necessità di preoccuparsi? Non si sa, per ora viene ventilata l'esistenza di una "black list". Certo è che Bergoglio, tra commissariamenti e ridimensionamenti, ha già dato prova di avere la mano ferma.

Ecco perché il vociare secondo cui "altri" in Vaticano possano "cadere" viene percepito come credibile.

Commenti